Cultura e Spettacoli

Altro che sottomissione! L'Occidente è crollato sotto il peso dell'islam

Arriva il Italia il romanzo che immagina la guerra civile tra immigrati e popolo francese

Altro che sottomissione! L'Occidente è crollato sotto il peso dell'islam

Uno spettro si aggira per l'Europa: è l'Islam. Insomma, tra i mondi catastrofici immaginati dalla letteratura, la distopia più verosimile è la sottomissione dell'Occidente all'estremismo islamico, perché ce l'abbiamo sempre di più sotto gli occhi. Oriana Fallaci la chiamava «Eurabia», mentre Michel Houllebecq sul tema ci ha scritto il romanzo Sottomissione. Un altro francese, Laurent Obertone (amico, non a caso, di Houllebecq) ha pubblicato invece Guerriglia (appena edito in Italia da Sign Pubblishing), dove in un futuro molto prossimo scoppia una guerra civile tra gli immigrati musulmani e la popolazione francese.

È la narrazione cruda (fatta di bombe, sgozzamenti, agguati) di una carneficina a venire che a noi lettori non sembra così lontana: siamo abituati ad assistere a decapitazioni su Youtube, attentati di ogni tipo nelle nostre città (ormai temiamo perfino i furgoni, trasformati in armi da guerra), e soprattutto siamo rassegnati alla nostra totale impreparazione. Di fronte all'orrore e al caos, si reagisce con mille distinzioni, invocazioni al dialogo, dichiarazioni di sensi di colpa: sembra di assistere a un talk show italiano, in un certo senso è consolatorio, non siamo gli unici ciechi. Il governo, incapace di reagire, si preoccupa solo di sfornare un discorso non offensivo per nessuno. L'Europa come il Titanic, mentre affonda si balla intorno all'orchestrina, perché «l'Uomo sociale è, tra gli esseri viventi, il meno adatto ad avere sentore dei propri problemi».

Vi sono corsi e ricorsi, come la criminalizzazione dei poliziotti, l'emendamento di ogni linguaggio reputato offensivo verso altre razze o culture o sottoculture, fino al paradosso. È infatti reato, per esempio, offendere i migranti, qui chiamati «itineranti», pena «una multa da 75mila euro, una pena di tre anni di prigione, una fase di de-radicalizzazione politica, e la pubblicazione dei dati personali sulla bacheca della vergogna». Se sembra esagerato, pensate che a un giornalista italiano, Filippo Facci, è stato sospeso dall'Ordine dei giornalisti per aver scritto che in seguito agli attentati è legittimo provare odio per gli islamici. Io avrei scritto che aveva senso odiarli anche a prescindere dagli attentati, per molte altre ragioni.

Obertone accusa il politically correct come responsabile dell'impotenza di fronte al nemico. «Colui che alzava la voce, che metteva dei buoni sentimenti nelle frasi metteva a tacere tutti. Abolire le razze, le frontiere, le nazioni, l'esclusione, le differenze». Nel romanzo, appassionante come thriller di Ken Follett, esiste addirittura un'istituzione preposta del buon-vivere-con-tutti, ma si può vivere bene con chi ti vuole tagliare la testa perché non ti sottoponi a una sua legge divina?

In ogni caso tutto un gran parlare e spaccare il capello in quattro pur di non vedere la realtà, che non è sempre democratica, soprattutto quando la democrazia viene imposta come valore a popoli culturalmente lontani da noi e dalla nostra idea di convivenza liberale, diventata molle e invertebrata. È più facile essere invasi che invadere: si vedano i risultati della dottrina Bush sull'esportazione della democrazia.

Tuttavia le cose sono sempre complicate: da una parte l'Occidente si è reso intellettualmente conto, da almeno un ventennio, dello scontro di civiltà in atto; da quell'altra lo nega, puntando all'integrazione di qualsiasi cosa, senza rendersi conto del terreno perso ogni giorno proprio in termini di valori. Ma quali sono i valori dell'Occidente? I valori liberali e della tolleranza ci stanno portando all'autodistruzione, i valori religiosi hanno un difetto (a parte quello di essere religiosi): da noi nessuno li segue, tranne quando gli fa comodo (altrimenti chiunque si prenderebbe almeno cinque migranti a casa, cristianamente). E comunque difficile immaginare un dialogo sensato tra promesse di paradisi contrapposte, un ragionamento logico tra metafisiche celesti. È un po' quello che mi lascia basito negli Stati Uniti, a guardare le cose con un minimo di distacco: come si può giurare di dire la verità con la mano su un libro dove si cammina sull'acqua, si partorisce vergini e si moltiplicano i pesci per magia? Un assassino potrebbe difendersi dicendo che il colpevole è un angelo senza essere rinchiuso alla neuro? C'è poi la destra, alla quale Obertone affida talvolta la voce della verità e della sensata intolleranza (ma è davvero così? E l'estrema destra filoislamica?).

Eppure resterebbero molti valori a cui aggrapparsi, da amare e da armare: l'Illuminismo, il credere nella scienza e nella verità sperimentale, il capitalismo, la rivoluzione tecnologica (perfino gli Imam usano internet), i principi dell'individualismo e del liberalismo (di John Stuart Mill, non di Rousseau).

Ma l'Occidente, purtroppo, ha relativizzato anche questi.

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