Cronaca locale

«Ordinanza tardiva e limitata»

Sollazzo (M5S): ancora una volta cittadini inascoltati

Simone Sollazzo è capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Marino e fa parte del gruppo di grillini eletti nelle istituzioni milanesi che seguono il tema Darsena.

Perché siete contrari a questa iniziativa della giunta?

«Perché è un provvedimento limitato e limitante, secondo noi si poteva azzardare di più: essendo un'ordinanza che si riferisce solo sulla zona fluviale basterà spostarsi nelle vie limitrofe per continuare le attività illecite. La Darsena come luogo della movida ha confini molto più estesi di quelli indicati da Palazzo Marino».

Quali altri sono i limiti di questo documento?

«Sicuramente il fatto che sia arrivato a luglio inoltrato e che dura solo un mese, ma l'aspetto più importante è che ancora una volta si è ignorata la partecipazione: il Comune non ha ascoltato i comitati e le associazioni di quartiere».

Voi invece lo avete fatto?

«Sì, per questo abbiamo parlato di occasione persa anche quando la giunta ha approvato il regolamento della Darsena: pure in quel caso si è preferito agire senza sentire i cittadini».

Siete contrari del tutto all'ordinanza?

«Diciamo che ne condividiamo i principi: l'idea di poter usufruire della zona per il divertimento senza abbassare la qualità della vita dei residenti e rispettando la legge va bene, è il modo in cui si è applicata che è sbagliato. I nostri portavoce dei Municipi che insistono sulla zona continuano a lavorare sul tema Darsena in un altro modo».

Viste le polemiche per misure analoghe della giunta Raggi vi sentite nell'occhio del ciclone?

«No, governando siamo ormai abituati a essere sul banco degli imputati, poi come gruppo di Milano preferiamo concentrarci a svolgere il nostro lavoro di opposizione cercando di portarlo avanti nel modo più razionale possibile».

MBon

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