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Dramma al luna park: giovane mamma muore cadendo dalla giostra

Colta dal panico, avrebbe slacciato la cintura La mamma: «No, Francesca era coraggiosa»

Forse è vero che non c'è nulla di più triste di un luna park. Soprattutto se vai lì per trovare un sorriso e invece perdi la vita. In modo assurdo: precipitando da venti metri mentre sei lì, su un'«attrazione», su una giostra che si chiama Sling Shot, grande fionda tecnologica con una capsula che viene lanciata verso l'alto a tutta velocità. In quella maledetta capsula l'altra sera c'era una giovane mamma, Francesca Galazzo, 27 anni.

Per un motivo che deve essere ancora accertato, la cintura di sicurezza si è staccata e la ragazza si è schiantata al suolo, morendo sul colpo. Per un attimo - ma solo per un attimo - musiche e luci si sono arrestate nel parco giochi di San Benedetto del Tronto.

Erano le 23 quando Francesca e una sua amica decidono di salire su quella sorta di catapulta fatta da corde elastiche agganciate a due pali che regalano «evoluzioni indimenticabili». Scariche di adrenalina a colpi di gettone. Quattro euro per un'«emozione spaziale» che dura circa un minuto. Quando arriva il turno di Francesca e della sua amica, la coppia è serena, sorridente. Ha meditato a lungo prima di fare il biglietto, dopo avere assistito ai «giri» fatti da altri. E tutti a dire: «È bellissimo, andate anche voi...».

Secondo alcune testimonianze la giovane si sarebbe slacciata la cintura, forse per un attacco di panico, scivolando giù con i piedi in avanti per poi finire sulla piattaforma sottostante. Una versione a cui la madre di Francesca non crede: «Non scrivete che mia figlia è andata in panico, perché non è assolutamente possibile, non era il tipo»; «Vogliamo che sia fatta giustizia e che si stabilisca se qualcuno ha colpa per la morte di mia figlia», ha aggiunto il padre della vittima.

La titolare della giostra ha riferito alla polizia che lo Sling Shot - gà posto sotto sequestro - era stato collaudato ai primi di giugno: «Tutto risultava in regola. Ed è incredibile che abbiano ceduto contemporaneamente ben due sistemi di sicurezza». Fondamentale, anche per i possibili sviluppi giudiziari, sarà la testimonianza dell'amica (ora sotto choc) che era con Francesca sulla giostra.

La Procura sta indagando per accertare se la ragazza morta fosse stata ancorata regolarmente al sedile. Le cinture erano a norma? Il personale addetto alla giostra ha responsabilità?

Il vescovo di San Benedetto, monsignor Carlo Bresciani, in pellegrinaggio a Fatima, ha espresso la vicinanza della diocesi alla famiglia; cordoglio anche da parte del sindaco, Pasqualino Piunti, che ha parlato di «tragedia immane».

Nel 2010 una 46enne istruttrice di judo residente a Treviso era deceduta a Rimini per un infarto durante un giro sulla stessa attrazione, montata nel parco tematico dell'Italia in miniatura. Le forze dell'ordine hanno invitato chi avesse fatto riprese amatoriali dell'attrazione a fornirle agli inquirenti.

In segno di lutto il luna park oggi è chiuso.

E le giostre ferme, senza luci e senza musica, assomigliano terribilmente a dei mostri.

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