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L'attentatore di Hurghada aveva contatti con l'Isis Ma la rivendicazione non c'è

Il killer è un insospettabile studente di 27 anni che non aveva alcun precedente di polizia

L'attentatore di Hurghada aveva contatti con l'Isis Ma la rivendicazione non c'è

Il Cairo - È uno studente ventisettenne senza precedenti di alcun genere, ma che avrebbe legami comprovati con l'Isis, il giovane egiziano che venerdì ha ucciso a coltellate due turiste tedesche in un resort di Hurghada sul Mar Rosso e ne ha ferite altre quattro di diverse nazionalità europee.

L'attentatore «comunicava con l'organizzazione (cioè con l'Isis, ndr) via internet e aveva ricevuto l'incarico di attaccare turisti stranieri sulle spiagge di Hurghada», ha dichiarato una fonte, vicina ad ambienti investigativi egiziani, senza aggiungere altri dettagli.

Finora l'Isis non ha rivendicato l'attentato.

Abdel Rahman Shaaban - così si chiama l'attentatore, che come è noto è stato arrestato dalle forze di sicurezza presenti al Sunny Days El Palacio Resort & Spa -, è il classico insospettabile. È originario di un villaggio in una provincia tranquilla, dove tutti avevano una buona opinione di lui. Su di lui, scrive il giornale El Masri el Youm, non esistono dossier penali o di natura politica, tanto che inizialmente si era pensato che fosse più probabile che il suo atto violento fosse stato motivato da impazzimento più che da motivazioni politiche o di fanatismo religioso.

Intanto il governo di Berlino ha ufficializzato la notizia secondo cui le due vittime sono di nazionalità tedesca. La nota del ministero degli Esteri denuncia «un atto particolarmente criminale e malvagio, che ci lascia triste, arrabbiati e preoccupati».

Le quattro donne ferite sarebbero invece di nazionalità ceca e armena: e questo triste dato dimostra come siano cambiate negli ultimi tempi le frequentazioni delle spiagge egiziane sul Mar Rosso. Un tempo frequentatissime da europei occidentali - inglesi e italiani in particolare - sono ora tra le preferite degli europei dell'est, attirati da campagne pubblicitarie mirate e dai prezzi diventati più bassi. Ma anche dalla Germania i flussi turistici avevano ripreso a crescere.

Appare evidente che i bersagli dell'estremismo islamico in Egitto appartengono al momento a due filoni: uno è quello dei turisti occidentali, l'altro è quello della minoranza cristiana che risiede in Egitto da tempi lontanissimi. Con il primo bersaglio si colpisce duramente la principale fonte di reddito del Paese e si mira a «purificarlo» dalla presenza degli «infedeli occidentali»; con il secondo si sparge il terrore presso una comunità considerata aliena e indegna di vivere in un Paese islamico. Il ministero egiziano dell'Interno ha avvisato in questi giorni i vertici della Chiesa cristiana copta di preoccupanti segnali di atti di grave violenza in preparazione contro i suoi fedeli, dopo quelli sanguinosi già compiuti nello scorso aprile. E proprio ieri ad Alessandria un fanatico islamico ha accoltellato una guardia che gli stava impedendo l'ingresso in una chiesa.

I colleghi della guardia lo hanno arrestato.

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