Politica

Capalbio va a fuoco: fuga dalla spiaggia amata dai radical chic

Fiamme in due camping, evacuato il lido più gettonato dagli intellettuali di sinistra

Non c'è pace quest'estate per le spiagge «politicizzate». Da quella «fascista» di Playa Punta Canna a Chioggia, alla sua sabbiosa collega «comunista» Ultima spiaggia a Capalbio. A gettare scompiglio nel «mussoliniano» stabilimento veneziano è stata Repubblica, smascherando l'«anima nera» di Gianni Scarpa, nostalgico bagnino sosia del ducesco Catenacci spernacchiante per bocca di Giorgio Bracardi; a rovinare le vacanze nel «renziano» (ma pure «bersaniano» «speranzano», «cuperlano» e, addirittura, «civatiano») lido grossetano è stato invece un combinato disposto di maltempo.

Ieri gli intellettuali di sinistra habitué dell'Ultima spiaggia hanno dovuto infatti di fretta e furia riporre in borsa Avanti, perché l'Italia non si ferma: l'ultimo libro del «profeta Matteo» (il premier predecessore di Gentiloni) che i capalbiesi on the beach stavano voracemente leggendo sotto l'ombrellone. Motivo del doloroso abbandono? Due proletari campeggi a ridosso del lido amato dai vip di sinistra stavano bruciando e le fiamme si avvicinavano pericolosamente al bagno radical chic.

Ma a gestire l'evacuazione dello stabilimento, per fortuna, c'era il «compagno» Massimiliano Francavilla che, dell'Ultima spiaggia, è il «responsabile area parcheggi»: «Il fuoco è arrivato da Nord Est - ha spiegato Francavilla al sito del quotidiano Il Tirreno - e, complice il forte vento, si è propagato in breve tempo. Non ci sono stati però momenti di panico e il deflusso della gente è risultato tranquillo. Le fiamme hanno bruciato la dorsale del Fosso del Chiarone fino alla Graticciaia. Evacuati il campeggio Costa Selvaggia a Pescia Romana e la spiaggia della Dogana».

I vigili del fuoco hanno detto di evacuare le spiagge, ma sulla stradina stretta verso l'Aurelia si è formata una lunga coda a pochi metri dal fumo e i pulviscoli di legno bruciato. La situazione si è normalizzata nel tardo pomeriggio e non si registrano feriti.

Già da oggi i clienti dell'Ultima spiaggia potranno tornare a stendersi sui lettini, riprendendo la lettura del libro di Renzi proditoriamente interrotta. Poi, all'ora dell'aperitivo, la tutti a farsi un selfie davanti alla «nave dei profughi» che ora fa bella mostra di sé sulla spiaggia come simbolo del «dramma dell'immigrazione».

Peccato che, esattamente un anno fa, Capalbio rifiutò di accogliere 50 richiedenti asilo. Gli stranieri erano stati destinati a un condominio vicino a piazza Magenta, tradizionalmente deputata alla presentazioni dei libri «progressisti». Ci fu una mezza sollevazione popolare e i migranti furono dirottati altrove. In alternativa, a Capalbio, fu organizzato un bel convegno sulla tragedia degli «Scafisti, mercanti di uomini».

Da queste parti sono sempre tutti assai solidali.

Ma solo a parole, s'intende.

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