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Venezuela, i giudici sotto tiro si rifugiano nell'ambasciata cilena

Almeno tre magistrati nella residenza diplomatica. E Maduro nomina il figlio

Il leader dell'opposizione venezuelana Leopoldo López sui manifesti di chi protesta
Il leader dell'opposizione venezuelana Leopoldo López sui manifesti di chi protesta

L'opposizione ha paura, e si sente. Non sono soltanto i politici a rischiare grosso in Venezuela, né solo i manifestanti, che negli ultimi mesi hanno perso la vita per protestare contro un Paese che rischia di diventare una dittatura "cubana". Sotto tiro è anche la magistratura.

Lo sanno bene Beatriz Ruiz e Jose Fernando Nunez, tra i 33 giudici nominati nel luglio scorso dall'opposizione, in risposta a una Corte suprema imbottita di uomini fedeli a Nicolás Maduro, e che ora si sono presentati all'ambasciata cilena di Caracas, "in cerca di protezione".

Lesta la risposta da Santiago, dove il ministro degli Esteri Heraldo Muñoz ha messo in chiaro che se Ruiz e Nunez dovessero chiederlo, otterrebbero il diritto d'asilo. Prima di loro già un terzo giudice si era rifugiato all'ambasciata.

Se i 33 nuovi giudici sono stati nominati dall'Assemblea nazionale, la Corte suprema vicina a Maduro ha subito parlato di un gesto incostituzionale, parlando di tradimento alla nazione per quanti avessero cercato di prendere il proprio posto.

Al parlamento in mano all'opposizione si oppone ora anche la nuova Costituente voluta dal presidente Maduro. Un organismo di 545 partecipanti, sconfessato da buona parte della comunità internazionale, di cui fanno parte anche Cilia Flores, primera dama del leader venezuelano e "Nicolasito", il figlio 27enne.

Contro la Costituente l'opposizione tornerà in strada domani e intanto si susseguono le condanne per il fermo di Leopoldo López e di Antonio Ledezma. Importanti figure dell'opposizione già ai domiciliari - entrambi sono stati sindaci della capitale Caracas - sono stati prelevati ieri da casa dal Sebin, il servizio d'intelligence venezuelano.

López e Ledezma, pur dai domiciliari, si erano fatti sentire contro quella consultazione per la Costitutente che l'opposizione considera non legittima, contestanto i numeri forniti dal governo, che parlano invece di un ampio consenso popolare al piano di Maduro, che vuole una nuova Costituzione al posto di quella emendata dal suo predecessore Chavez nel 1999.

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