Economia

I big del petrolio promettono tagli

Il vertice di Abu Dhabi finisce con buoni propositi, ma restano i dubbi

Diversi Paesi produttori di petrolio, aderenti all'Opec e non, hanno promesso di rispettare i tagli alla produzione per permettere un recupero del prezzo del greggio, come esito della riunione di due giorni che si è tenuta ad Abu Dhabi. Lo comunica l'Opec in una nota. «L'incontro tenutosi ad Abu Dhabi prima che scatti il periodo di presidenza degli Emirati Arabi Uniti dell'Opec nel 2018 ha evidenziato l'impegno forte e deciso dei Paesi partecipanti ad applicare gli aggiustamenti alla produzione da parte dei Paesi Opec e di quelli non aderentì al cartello».

A fine 2016 l'Opec e altri Paesi produttori di greggio hanno deciso di ridurre le rispettive estrazioni fino a marzo 2018 per limitare l'offerta sul mercato e cercare così di far risalire il prezzo. Emirati arabi, Iraq, Kazakhstan e Malesia hanno espresso, durante l'incontro di Abu Dhabi, la volontà di cooperare nei prossimi mesi con gli incaricati alla vigilanza affinché si arrivi a «completo rispettò dell'accordo, si legge ancora nel comunicato. La riunione di questi due giorni è stata presieduta da Kuwait e Russia e ha visto la partecipazione anche dell'Arabia Saudita, primo Paese esportatore al mondo di greggio. Le conclusioni saranno portate a una riunione tecnica prevista in calendario per il prossimo 21 agosto a Vienna, sede del cartello. Intanto, negli ultimi mesi la produzione di alcuni Paesi presenti ad Abu Dhabi ha superato i limiti fissati, lasciando emergere dubbi sulla capacità dell'Opec di arrivare all'obiettivo di un taglio all'offerta di greggio.

Al Nymex il contratto consegna settembre sul Wti è in calo dello 0,63% a 49,08 dollari la barile, mentre il Brent del Mare del Nord, consegna ottobre, scivola dello 0,55% a 52,08 dollari al barile.

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