Politica

Centrafrica, strage di cristiani: 50 vittime

Raid contro l'ospedale della Croce Rossa. Uccisi anche donne, bambini e 6 volontari

Matteo Basile

Una strage di matrice islamista, l'ennesima, con vittime cristiani la cui unica «colpa» è quella di professare una religione diversa dai macellai jihadisti. È successo a Gambo, 75 km dalla città di Bangassou, nella repubblica centrafricana da tre anni sotto il controllo dei ribelli Seleka. I miliziani islamisti hanno ucciso, sgozzandoli, 50 tra donne, uomini, bambini, anziani senza alcuna pietà o freno, per vendicarsi di un'incursione di combattenti non musulmani nel loro territorio, conteso tra estremisti di diverse fazioni. Tra le 50 vittime anche sei volontari della Croce rossa.

Si tratta dell'ennesima strage nel territorio che avviene lontano dai riflettori e nel quasi assoluto silenzio generale. A dare la notizia del bagno di sangue è stato monsignor Juan Josè Aguirre, che opera in zona e ha spiegato come la situazione in Centrafrica sia ormai fuori controllo. I contrasti di potere nello Stato sono enormi ed è da sempre teatro di conflitti e violenze spietate e questa volta il pretesto per la strage è stata un'irruzione della settimana scorsa da parte dei militanti di alcuni gruppi di autodifesa del territorio, non musulmani, entrati in un villaggio. L'azione ha e scatenato anche la reazione del contingente Onu, che però ha ucciso diversi civili. I gruppi di autodifesa sono riusciti a cacciare i Seleka, estremisti islamici addestrati in Ciad, ma sono loro alla fine che hanno avuto la meglio.

E il massacro dei 50 civili è stato una vendetta contro i miliziani dell'autodifesa. Una violenza cieca che ha colpito i più deboli, civili e volontari che nulla avevano a che fare con le operazioni militari dei giorni precedenti.

Gli islamisti hanno fatto irruzione nell'ospedale della Croce rossa, dove hanno assassinato i feriti e i parenti dei malati, in gran parte civili cristiani. Una strage che, dice monsignor Aguirre, ha «profondamente addolorato papa Francesco», che ha ricordato l'episodio nella sua Udienza del mercoledì rivolgendo il suo appello affinché questi crimini finiscano.

Nel mirino è finita anche la locale parrocchia che è stata saccheggiata e monsignor Aguirre è finito nel mirino sia degli integralisti musulmani, che lo attaccano perché cristiano, sia dei gruppi di autodifesa che lo accusano invece di difendere i musulmani.

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