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La Roma della Raggi brucia ancora: oltre duemila incendi in due mesi

Ma Di Maio: «Da adesso si vedranno i risultati del suo operato»

La Roma della Raggi brucia ancora: oltre duemila incendi in due mesi

Roma Almeno a Roma e provincia gli incendi non fanno più molta notizia. Di roghi nell'ultimo bimestre se ne sono contati oltre duemila. Ogni giorno brucia vegetazione e quasi sempre perché c'è qualcuno a cui preme distruggere. A Castel Fusano l'ex pineta verde delle prostitute è diventata un deserto per colpa di gente insospettabile. Le indagini impongono il condizionale ma tra gli implicati ci sono militari, ex registi della Rai, vigili del fuoco in pensione, tranquilli pensionati. Dicono che è sorvegliata giorno e notte, ma all'ingresso ufficiale (ce ne sono un centinaio di accessi sparsi per la Cristoforo Colombo) c'è una (sola) auto dei vigili urbani. Così, per grande bellezza.

Ma il bollettino dei roghi quotidiani impone l'aggiornamento. Cominciando da un settantenne deceduto nell'incendio di un villino rurale in via Prato della Corte. Le altre tre persone che si trovavano all'interno della struttura sono riuscite a mettersi in salvo. Sempre ieri sulla Braccianese trenta bambini sono stato salvati in extremis dopo che un oratorio era andato in fiamme. E ancora. Fiamme tra via Attilio Benigni e via Leonida Rech. Quest'ultima è la strada dedicata al nonno del fumettista Zerocalcare, al secolo Michele Rech, che proprio qui abita e che ha firmato nel 2014 l'ormai noto «Mammut», icona di street-art di Casal de' Pazzi. Di incendiari ne hanno beccato solo uno, a Latina, ha 44anni e stava mandando in fumo la zona di Panorama. Solo ieri la bellezza di 104 interveniti dei vigili del fuoco. Di questi il 50 per cento ha riguardato sterpaglie.

Dal canto suo la sindaca Raggi può stare tranquilla. Secondo il collega grillino Di Maio i risultati del suo operato saranno visibili dal secondo anno di mandato. Nel frattempo sta spopolando la foto che la sindaca ha pubblicato sul profilo Facebook. «Continua senza sosta il nostro impegno per proteggere e tutelare la Pineta di Castel Fusano dopo gli incendi che l'hanno colpita», ha scritto a corredo dell'immagine che la ritrae incupita mentre scruta il diradato orizzonte. Scatto che ha scatenato l'ironia generale. «ll selfie con dietro l'incendio è una genialata che mamma mia Nerone levati...», scrivono. E ancora: «Ma la foto stile Rossella O'Hara? Ma come ti viene in mente? Davvero troppo inverosimile per infierire, riesci sempre a stupirmi... in peggio».

E sui social nasce l'hashtag #raggichecontemplacatastrofi.

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