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Date Kim in mano al Mossad

Se invece che alla Cia avessero affidato il compito al Mossad israeliano, oggi il porco non farebbe paura a nessuno

Date Kim in mano al Mossad

Tutti presi da selfie e social network e dalle noiose alchimie della politica siciliana tra poco chiamata alle urne, temo ci stia sfuggendo che siamo sull'orlo di una guerra devastante come non accadeva dai tempi della crisi di Cuba tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Era il 1962, cinquantacinque anni fa. Il che vuol dire che una intera generazione, i cinquantenni di oggi, è cresciuta senza percepire sulla propria pelle il rischio di un conflitto nucleare e quindi mondiale indipendentemente dall'epicentro. Vietnam, Afghanistan, Irak, Bosnia e Siria sono stati sì teatri di scontri sanguinosi, ma regionali e - per quanto sia cinico rilevarlo - convenzionali negli armamenti. Mai quindi si è avuta l'impressione che le bombe potessero oltrepassare quei confini, che il nostro mondo corresse un pericolo reale.

Se oggi il dittatore nordcoreano Kim Jong dovesse alzare ulteriormente il livello delle sue minacce all'America, o addirittura lanciare un missile (nucleare? Non si sa) sull'isola di Guam (importante base militare Usa nel Pacifico) lo scenario sarebbe ben diverso. Trump sarebbe costretto a reagire, Russia e Cina (oltre al Giappone) non potrebbero stare a guardare. Tenderei ad escludere che l'Europa, seppur geograficamente lontana, potrebbe rimanere completamente fuori da un simile pandemonio.

Ci sono alcuni elementi che fanno paura. Per esempio che, dalle guerre puniche in poi, il mondo civilizzato non aveva mai vissuto oltre settant'anni - tanti ne sono trascorsi dalla fine della Seconda guerra mondiale - senza conflitti tra i principali attori del momento. Un record, che come tutti i record è destinato prima o poi a cadere. E di solito avviene per mano di un pazzo (nello sport diremmo un fenomeno), uno psicopatico, un criminale senza scrupoli. Un Hitler, per fare un nome. Che oggi ha la faccia, da maiale, di Kim. Che non si capisce per quale motivo al mondo qualcuno, dentro ma soprattutto fuori il suo Paese, non abbia pensato di abbattere prima. Non sarebbe stato un omicidio ma un eroico gesto di legittima difesa dell'umanità. Se invece che alla Cia, pasticciona e a volte doppiogiochista, avessero affidato il compito al Mossad israeliano, certamente oggi il porco non potrebbe più far paura a nessuno.

Perché per vivere bisogna avere paura di morire, e oggi né l'America, né tanto meno la vecchia e sonnolenta Europa, purtroppo covano più - sbagliando - questo sentimento.

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