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Juve più forte anche del Var: subito Signora grandi firme

Mandzukic, Dybala, Higuain liquidano il Cagliari. E Buffon para il primo rigore assegnato alla moviola

Juve più forte anche del Var: subito Signora grandi firme

Juventus-Cagliari non entra certo nella storia per la facilmente pronosticabile vittoria dei bianconeri, ma per il debutto del Var. Questo sì storico perché cambia per sempre il calcio italiano. La moviola impiega trentacinque minuti per lasciare il suo segno indelebile senza però incidere sulla partita. La tecnologia induce l'arbitro a convertire un calcio d'angolo in rigore per fallo di Alex Sandro su Cop: un contatto sul quale a velocità normale Maresca aveva sorvolato. Però Buffon ha ipnotizzato Farias e di fatto neutralizzato il primo Var, che comunque ha il merito di aver evitato un inizio di campionato con i soliti veleni, le solite accuse di sudditanza psicologica degli arbitri. Quindi "moviola in campo" promossa, con la sola macchia degli 81 secondi serviti per prendere la decisione e con il rammarico di averla dovuta aspettare per così tanto tempo. Anche se sul 2-0 di Dybala non interviene perché non può togliere definitivamente il dubbio sul controllo iniziale dell'argentino: braccio, spalla o petto? Qui emergono tutti i limiti della tecnologia che a seconda dell'inquadratura sembra dare un'impressione diversa.
Comunque il Var ha cambiato la storia anche perché la Juve non subiva un rigore casalingo da 31 gare e ha il merito, di riflesso, di aver tolto qualsiasi macchia possibile alla vittoria dei campioni. Un successo aperto da Mandzukic dopo dodici minuti in un primo tempo in cui il Cagliari ha convinto più dei bianconeri. Allegri alla vigilia aveva chiesto alla squadra di non essere presuntuosa, i suoi l'hanno ascoltato in parte. Perché nella sostanza giocano una partita attenta a parte un eccesso di "ghirigori" (vero Pjanic e Marchisio?) che di fronte al centrocampo del Cagliari sarebbe stato meglio non concedersi. La realtà è che ormai nessuno più aspetta la Signora e l'ottimo Barella trascina i sardi in avanti. E prima dell'episodio del Var c'era stato un altro campanello d'allarme per la Juve: sul tiro di Farias respinto da Buffon, Faragò alzava malamente il facile tap-in. A scacciare la paura ci ha pensato il solito Dybala che su imbeccata di Pjanic ha piazzato il due a zero a ridosso dell'intervallo. Stavolta il Var interpellato dall'arbitro non ha cambiato la decisione ritenendo valido il controllo del numero dieci bianconero.
Solo a quel punto la Juve ha iniziato il lungo cammino per scrollarsi di dosso i fantasmi di Cardiff, che si erano appalesati in supercoppa con la Lazio. Ma c'è ancora tanto da lavorare per mettersi alle spalle la lezione del Real Madrid. Il pensiero corre a Higuain che nonostante firmi il tris, per oltre un'ora è la controfigura del giocatore letale delle passate stagioni. Non è questione di pancia, va bene la carburazione lenta, ma serve un altro Pipita. Per il resto le certezze sono le solite certificate dal boato dell'Allianz Stadium, anche questo un esordio, per Buffon e dagli applasi a un Dybala sempre in vena di magie. Ha invece fretta Allegri che, appena ventiquattro ore dopo l'annuncio ufficiale, butta in campo negli ultimi venti minuti Matuidi per una spruzzata di 4-3-3 anche se i numeri mandano in confusione l'allenatore, a suo dire. Max rispetto alla Lazio però si corregge con Marchisio titolare per Khedira, Rugani e non Benatia al centro della difesa, e soprattutto un terzino vero, Lichtsteiner, e non l'adattato Barzagli. Correzioni in divenire per una squadra che per ora è preda dei suoi incubi Champions più che orfana di Bonucci visto che la difesa rimane imbattuta dopo le tante critiche estive. E' dunque una Signora che approccia in punta di piedi il campionato con la prima volta di Mandzukic-Dybala-Higuain a segno insieme. Irrompe invece decisamente il Var. Che cambia la storia.

Non vuole farlo la Juventus che ha iniziato la caccia al settimo scudetto di fila.

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