Cronache

Sempre il solito Vallanzasca: picchia un agente in carcere

Gli ha tirato la borsa, poi l'ha colpito a una gamba

Sempre il solito Vallanzasca: picchia un agente in carcere

Milano - È stato condannato complessivamente a quattro ergastoli e 295 anni di reclusione. E nel giugno di quattro anni fa si è fatto revocare in maniera definitiva il regime di semilibertà ottenuto tanto faticosamente per la seconda volta, dopo aver rubato un paio di boxer, delle cesoie e un diserbate (70 euro di bottino), in un supermercato mentre era in permesso premio per tre giorni dal carcere di Bollate. Lui aveva gridato al complotto, ma va da sé che tutto quanto di «buono» e lecito è stato concesso dalle istituzioni a Renato Vallanzasca - 67enne ex bandito «re» negli anni Settanta della Comasina e della mala milanese - lui lo ha regolarmente rinviato al mittente con atteggiamenti e modi di comportarsi che altro non possono che danneggiarlo e dare ancora più corpo al disprezzo nutrito ancora da moltissimi nei suoi confronti. Per questo non stupisce sapere che l'ormai ex «bel René» ieri mattina abbia aggredito un agente della polizia penitenziaria che ha poi dovuto lasciare il servizio per un trauma a una gamba. Lo ha reso noto l'Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria (Osapp), per voce del suo segretario generale Leo Beneduci.

È accaduto intorno alle 10.30 nella cosiddetta «area verde» del carcere di Bollate, il settore dove i detenuti possono avere colloqui con i familiari. Durante un controllo di routine, Vallanzasca avrebbe inveito contro il poliziotto penitenziario, scagliandogli contro la borsa che aveva con sé e il suo contenuto, quindi colpendo l'agente a una gamba. Tutto tra la tensione creatasi nel frattempo tra i presenti.

«Anche nel cosiddetto carcere modello, constatiamo un'aggressione in danno di un'agente da parte di Vallanzasca - commenta Beneduci - il quale, con la solita spavalderia, ha dato modo di parlare di sé, dimostrando il disprezzo per il lavoro che gli agenti e gli operatori in un istituto devono fare».

Insomma, Vallanzasca ci è «ricascato». Una storia già vista. Giudicato responsabile di sette omicidi, quattro dei quali attribuiti direttamente a lui, una settantina di rapine, quattro sequestri di persona e diversi tentativi di evasione, nel maggio 2011 ottiene il beneficio del lavoro esterno in semi libertà in cooperativa sociale. Scoperto mentre s'incontra in segreto con una bella 50enne (e forse anche con qualche pregiudicato...), René torna in carcere, per uscirne nove mesi con un impiego in una centralissima ricevitoria del lotto milanese e poi in un altra cooperativa.

La vicenda dei boxer, però, richiude definitivamente le porte del carcere alle sue spalle.

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