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Stupri, ecco i veri numeri: gli stranieri delinquono di più

Le violenze commesse dagli immigrati in proporzione sono quattro volte maggiori di quelle degli italiani

Stupri, ecco i veri numeri: gli stranieri delinquono di più

La probabilità che uno straniero commetta un reato a sfondo sessuale è quattro volte più elevata rispetto a quella di un italiano. È quanto si desume dalle statistiche sugli stupri denunciati nei primi sette mesi del 2017 presentate dal Viminale ricalcolate sula base della popolazione residente nel nostro Paese al primo gennaio scorso.

Le violenze sessuali fino allo scorso luglio sono state 2.333, contro le 2.345 registrate nello stesso periodo dell'anno scorso. Gli italiani denunciati nei primi sette mesi sono stati 1.534 (1.474 nello stesso periodo del 2016), mentre gli stranieri segnalati sono stati 904 (in linea con i 909 dell'anno scorso).

Se consideriamo che la popolazione residente in Italia al primo gennaio 2017 risultava pari a 60,5 milioni di persone e che gli italiani erano 55,5 milioni (91,67%) contro poco più di 5 milioni di stranieri (8,33%), è evidente come l'incidenza di questi odiosi delitti contro la persona tra coloro che non sono nostri connazionali sia molto più elevata. Essi, infatti, commettono il 37% degli stupri pur rappresentando meno di un dodicesimo della popolazione.

Come si vede le statistiche di quest'anno sono in linea con quelle del quadriennio 2010-2014 che il Giornale aveva già presentato lunedì scorso basandosi su una recente ricerca dell'istituto Demoskopika. Cifre che altri grandi quotidiani nazionali hanno sottovalutato e che, quando gli ultimi fatti di cronaca le hanno rese ineludibili, sono state considerate relativamente al valore assoluto e non ponderandole sulla base della nazionalità dei criminali, come ha fatto ieri Repubblica per non deviare troppo, evidentemente, dalla linea buonista dell'accoppiata Boldrini-Saviano.

Ecco perché quelle cifre vanno scandagliate ancor più a fondo affinché possano restituire un'immagine più nitida della realtà. Dunque, i numeri di cui sopra ci dicono che lo 0,00276% degli italiani ha commesso uno stupro a fronte dello 0,01791% degli stranieri. Se moltiplichiamo le rispettive percentuali di stupri commessi dai due gruppi (62,92% e 37,08%) per l'incidenza, si hanno i due numeri indici (0,1736592 per gli italiani e 0,6641028 per gli stranieri). Sommandoli si giunge al numero indice complessivo (0,837762), otteniamo il numero indice degli stupri totali dal quale si desume che la probabilità che uno straniero delinqua o sia propenso a farlo è circa quattro volte più elevata di quella di un italiano (0,66 contro 0,17).

I numeri non possono essere bollati come razzismo. E se proprio si vuole continuare a parlare di accoglienza e integrazione, non si può prescindere dall'opportunità di rafforzare sanzioni e pene contro coloro che ancor oggi considerano le violenze contro le donne una prassi comune. Basta tornare ai dati di Demoskopika riportati dal Giornale: «i romeni sono solo l'1,8% dei residenti, ma vengono loro addebitati l'8% degli stupri; numeri pesanti anche per albanesi, tunisini, marocchini». L'alternativa è un'esplosione di questo problema visto il proliferare di culture che non rispettano l'universo femminile, come evidenziato dallo sconsiderato post su Facebook del mediatore marocchino dopo i fatti di Rimini.

Ignorare i fatti per compiacere Boldrini e compagnia bella o, peggio, per abbandonarsi a un'etica dell'accondiscendenza può solo peggiorare la situazione.

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