Economia

Iliad «accende» la rete e prepara la sfida a Tim

Segnale attivo in molte città italiane. E per il nome spunta l'idea «Ho Mobile»

Iliad «accende» la rete e prepara la sfida a Tim

Iliad «scalda» la rete in Italia. Il suo network, identificato come 222-50 ( il primo è il prefisso mentre il secondo è il codice dell'operatore), è stato segnalato in gran parte del Paese. Per trovarlo è sufficiente procedere alla ricerca reti manuale sul proprio dispositivo mobile. Insomma buona parte dell'Italia è coperta. Il segreto di questo miracolo è il ran sharing con Wind 3. In pratica le antenne di Wind sono state aggiornate per diffondere il segnale di Iliad negli stessi siti, senza che il nuovo gestore debba procedere a difficili accordi con i comuni, secondo quanto prescritto dal contratto di cessione di alcuni asset prescritto dalla Ue per dare il via libera alla fuzione Wind-3.

In questo modo il nuovo gestore, che secondo indiscrezioni dovrebbe chiamarsi Ho Mobile, perché il nome Free è già registrato, potrebbe veramente cominciare a vendere sim e servizio nei primi mesi dell'anno prossimo. La copertura del nuovo gestore procede, dunque, in maniera spedita a differenza di quanto accaduto con 3Italia e con Blu, ex quinto gestore che al suo debutto aveva una risicata copertura nelle sole città di Roma e Milano.

La rete ran sharing sarà i comunque completata da installazioni autonome e del tutto indipendenti da Wind 3. E poi ovviamente dove Iliad non avrà una rete propria ci sarà il roaming sempre su rete Wind 3. Tra gli impianti già attivi che fanno capo alla rete proprietaria dell'operatore francese fondato da Xavier Niel ce ne sono diversi nella provincia di Milano. Ma avvistamenti del segnale (222 50) sono stati effettuati anche nel Veneto e nel Lazio. In Italia, la società francese ha già investito 58 milioni nel primo semestre del 2017. Ma nei prossimi anni gli investimenti Italia arriveranno a superare il miliardo di euro.

A fine anno la somma investita sarà intorno ai 300 milioni di euro, a cui si aggiungeranno 210 milioni da versare a Wind Tre nel 2018 per parte delle frequenze e altri 180 milioni nel 2019.

Ci sono poi i fondi già stanziati per le frequenze da pagare allo Stato italiano, di cui 220 milioni da versare nella seconda metà di quest'anno e 240 milioni in futuro. Nell'insieme si tratta di circa 600 milioni di investimenti su tre anni dal 2017 al 2019.

Cifre comunicate in occasione della presentazione dei conti semestrali della società che hanno mostrato Iliad, che opera in Francia come operatore fisso e mobile, in buona salute con un utile pari a 232,6 milioni e ricavi per 2,46 miliardi.

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