Salute

Per tornare in forma imitiamo gli astronauti

di Maria Sorbi

Un tempo c'era il semplice dietista che ti metteva a stecchetto e propinava diete fotocopia più o meno uguali per tutti. «Mi raccomando, faccia movimento» concludeva la visita. Ora la remise en forme è affidata a un vero e proprio coach personale, che non ti svuota il piatto ma ti «allena» a stare bene. Anche se gli confessi che non riesci assolutamente a rinunciare a un po' di carboidrati, studia il piano su misura per te. Solo su una cosa non transige: non puoi dirgli che non hai tempo per fare sport. Nemmeno se sei mamma, pendolare e lavoratrice a tempo pieno. «Il tempo si trova» risponde lui lapidario. E ti confeziona tabelle fitness su misura.

Filippo Ongaro, direttore dell'istituto di medicina rigenerativa e anti aging Ismerian, è stato anche medico dell'agenzia spaziale europea, ha sviluppato il programma nutrizionale per Samantha Cristoferetti ed ha scritto il libro «Vivere a pieno» per aiutare a disintossicarsi dalle cattive abitudini. E proprio dalla dieta degli astronauti arrivano suggerimenti utili a rivedere il proprio stile di vita. Del resto, ce l'hanno fatta loro sulle navicelle in assenza di gravità, figuriamoci se non ce la facciamo noi che abbiamo i piedi poggiati a terra. Niente pilloline e beveroni in busta, ben inteso, ma cibo vero e sano. La stessa Astrosamantha, nel suo viaggio fra le stelle, ha portato per la prima volta «in cambusa» alimenti reali (ovviamente liofilizzati), anche quelli che le piacevano, calibrati in base alle esigenze del suo fisico. Perché il punto numero uno è: gratificarsi, altrimenti si vivrebbero dieta e allenamenti come una galera e non si arriverebbe mai al risultato. Detta così sembra facile. In realtà dallo spazio bisogna anche imparare a essere costanti e a trovare la motivazione giusta per cambiare abitudini incancrenite negli anni e senza dubbio dure da scalfire. Ciò che conta è fissare un obbiettivo e non mollare in corso d'opera.

IL BLOCCO PSICOLOGICO

Perché è così difficile dedicarsi con costanza alle cose che ci fanno bene e rinunciare a quelle che ci fanno male? Forse perché siamo tempestati da consigli su tutto (che cibo scegliere, come cucinarlo, quando dormire, come fare sport) e tendiamo a non seguirne nessuno. «Eppure tutti sappiamo benissimo ciò che dovremmo evitare - spiega Ongaro - Siamo perfettamente consapevoli che i broccoli facciano meglio delle patatine fritte e che fare ginnastica sia meglio che stare sul divano a guardare la tv. Ma il solo fatto di saperlo non ci stimola a impegnarci in comportamenti corretti». Da qui comincia l'allenamento, innanzitutto psicologico: «In un'epoca in cui siamo dominati dalla fretta e dall'ansia, dobbiamo crearci un'architettura interiore idonea a vivere la vita a pieno». Solo così possiamo davvero stare meglio, non è solo una questione di genetica o di struttura fisica.

COME FARE

Tutto comincia con una giornata di test ed esami. Poi c'è un colloquio a sfondo psicologico. Così si imposta il piano. Irrinunciabile è fare sport. Che non significa solo un paio di ore di pilates alla settimana, né una camminata di 20 minuti al giorno. Ma che vuol dire allenare i muscoli con attività quotidiane (e non solamente aerobiche). «A chi mi dice che non ha tempo, dico di alzarsi un'ora prima al mattino» spiega Ongaro. Dura all'inizio, ma poi ci si fa l'abitudine. Fino ad arrivare a non poterne più fare e meno. Nemico numero uno da combattere, ancor prima del peso, è lo stress che «mette in circolo il cortisolo e ci fa accumulare grasso sui fianchi». Importantissimo dormire: chi sottovaluta il sonno produce meno ormoni per la lipolisi e tende a ingrassare. Occhio all'eccesso di frutta e di centrifughe: fanno bene ma contengono molti zuccheri. Evitare di mangiare dopo cena, anche se si tratta solo di uno yogurt. E bere molto, non solo per ripulire l'intestino ma per ritrovare le energie perdute e non farci arrivare a sera sovrastati dalla fatica.

ALLENAMENTO AL FEMMINILE

Esiste anche la versione femminile del life coach, che studia percorsi personalizzati e li alterna a trattamenti di bellezza e allenamento fisico. Per ritrovare forma fisica (e mentale). «Non è più la persona che si deve adattare a un metodo uguale per tutti - spiega Mina Capobianco, che ama definirsi una Jane Fonda 2.0 e studia piani salute su misura - ma è il metodo che si adatta alla persona e alle peculiarità. Attraverso alimenti, esercizi e trattamenti personalizzati, io insegno a tornare a volersi bene e prendersi cura di se stessi per poter poi vedere la vita con occhi nuovi. Il mio obbiettivo è portare al massimo la bellezza di chi si affida a me, non solo dimagrendo per sentirsi meglio con se stessi ma dando il via a un percorso di benessere personale a tutto tondo». La base di partenza per cominciare l'allenamento dell'anima e del corpo è imparare a conoscersi. Sarà poi la coach ad aiutare a trasformare tutti i propri punti deboli in punti di forza per ripartire. Insomma, l'approccio verso la nostra seconda vita salutistica è olistico, e abbraccia uno stile, non una dieta temporanea. In era di social network spopolano anche i blog dei dietisti di nuova generazione e le app che ti seguono passo passo, dalle calorie bruciate agli esercizi quotidiani da fare. Le coach ti scrivono, ti incoraggiano via chat o via Wathsapp, ti consiglino le ricette e gli integratori da utilizzare. Insomma, diventano la voce della tua coscienza. Poi guardi le loro foto su Facebook e, oltre a quelle in cui si lanciano in serie di addominali tostissimi, vedi che la sera si concedono anche un bel piatto di spaghetti con le vongole.

E allora pensi: ce la posso fare.

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