Cronache

Stupro a Firenze, il secondo carabiniere: "Ho fatto tutto quello che decideva il capo"

Le due studentesse americane avevano in corpo una quantità d'alcol oltre la norma. Ma il pm: "Serve una perizia". E i due militari: "Non c'è stata violenza"

Stupro a Firenze, il secondo carabiniere: "Ho fatto tutto quello che decideva il capo"

Quattro ore dopo il rapporto sessuale le due ragazze americane avevano ancora nell'organismo una "rilevante quantità" di alcool sopra la norma. Gli accertamenti scientifici e medico-legali consegnati oggi alla procura di Firenze cercano di far luce sulle denunce per violenza sessuale, presentate una settimana fa in questura a Firenze contro due carabinieri (ora indagati). Si tratta di un primo riscontro che, come ha spiegato il procuratore capo Giuseppe Creazzo, non è sufficiente tuttavia a stabilire se le due ragazze fossero ubriache e in che misura non fossero lucide quando hanno incontrato i due militari fuori dalla discoteca Flo a piazzale Michelangelo e poi sono state accompagnate a casa con l'auto di servizio fino davanti al palazzo di Borgo Santi Apostoli dove si sono consumati i rapporti sessuali. Sesso che secondo i due carabinieri accusati e indagati sarebbe avvenuto in modo consenziente da parte delle due ragazze, rispettivamente di 19 e 21 anni, e senza violenza.

"Ho sbagliato, ma ho fatto tutto quello che decideva il capopattuglia Marco Camuffo", avrebbe detto ai pm Pietro Costa, uno dei due carabinieri accusati. Come riferisce oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, entrambi i militari ammettono il rapporto sessuale ma giurano che "non c’è stata alcuna violenza". "Si è trattato di un momento di debolezza - hanno spiegato - perché le ragazze insistevano a invitarci a casa". Nel faccia a faccia con gli inquirenti, Costa ha ammesso che non gli era consentito "far salire le ragazze in macchina e accompagnarle a casa" ma ha anche spiegato di non essersi opposto "perché decideva Camuffo". Ora la Procura ha incaricato un consulente per stabilire, con i dati rilevati dagli esami dell'alcoltest, il livello di ubriachezza delle due ragazze al momento del rapporto sessuale. La relazione del consulente dovrebbe essere consegnata ai magistrati tra una o due settimane. "Il narcotest - hanno precisato gli inquirenti - ha confermato che una delle due ragazze statunitensi aveva assunto sostanze stupefacenti (hashish, ndr), ma anche in questo caso una perizia dovrà stabilire a quando risale l'assunzione della droga".

I materiali biologici prelevati dalla polizia scientifica nell'androne, nell'ascensore e nell'appartamento affittato dalle due ragazze, e dove si sarebbe consumato lo stupro, è disponibile "in quantità esigua". Nei prossimi giorni la Procura dovrà decidere se richiedere al gip un incidente probatorio e accertamenti irripetibili. Molto probabilmente acquisirà con un incidente probatorio le dichiarazioni delle due ragazze, che nel frattempo sono state raggiunte dai familiari a Firenze e che vogliono tornare al più resto per gli Stati Uniti.

Acquisendo la loro testimonianza in questo modo, potrebbero andarsene dall'Italia senza dover seguire le altre fasi processuali e quindi fare ritorno a Firenze.

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