Cronaca locale

I rossi fanno affari in nero: ​apre il bar dei centri sociali

Occupati nuovi spazi, quartiere esasperato .Oggi parte la stagione di abusi e impunità

I rossi fanno affari in nero:  ​apre il bar dei centri sociali

Il Lambretta riapre, più impunito che mai. Dopo la sala bingo di via Val Bogna si prende anche l'ex ristorante accanto. Insieme al bar dunque, arriva anche la ristorazione. Doppio appuntamento annunciato in calendario: stasera «una serata per tutti i gusti» e venerdì 22 «pazze inaugurazioni con band pazzesche». «Varieremo tanti generi musicali - avvertono - e vi faremo scoprire una nuova parte di Lambretta». La «nuova parte» è il frutto dell'ennesimo esproprio, «proletario» certo, come no? Tutto è «popolare», «solidale», «proletario». A parole. In realtà i proventi di queste attività, per esempio gli incassi di stasera, andranno a finanziare le spese legali dei «compagni» che sono imputati, in genere, per occupazioni, o sgomberi, o manifestazioni particolarmente «agitate». «Molti sono i procedimenti in corso per le lotte sociali degli ultimi anni che vedono come imputati decine di giovani attivisti e attiviste» si legge sul profilo Milano in movimento. «Il rischio concreto nei prossimi mesi e anni sono condanne a pene detentive e pecuniarie». Spese legali e multe le pagheranno con queste attività commerciali, tutte esentasse.

Si chiamano «centro sociale», infatti, ma nei fatti sono un'azienda, che opera al di fuori di qualsiasi regola - di sicurezza, sanitaria o tributaria - e le aziende, quelle in regola, le danneggiano con una competizione illegale e indisturbata. Così come disturbano i residenti. Anzi li molesta. Il Lambretta è in mezzo alle abitazioni infatti. Gli inquilini sono davvero stanchi: «Sono totalmente dalla loro parte - dice il presidente di commissione Sicurezza Francesco Rocca (Fdi) - hanno visto distrutta la loro tranquillità e la loro quiete, sono anche aumentati i graffiti e i vandalismi. I residenti non ce la fanno più. Ci sono inquilini che abitano vicini e sentono tremare le pareti per via della musica». «Oltretutto - prosegue Rocca - fanno business, fanno soldi, mentre i commercianti veri devono stare in regola con tutte le norme». «Siamo stati dal questore - conclude - e ci ha riferito che avrebbero monitorato, ma l'unica soluzione è sgomberarli». Il municipio ha approvato due documenti per questo, uno in giunta e uno in Consiglio. Eppure dopo le ferie - che qualche malizioso, nel quartiere, dice abbiano trascorso in qualche rinomata località turistica - i «compagni» sono ancora lì. «Abbiamo esaurito tutto il percorso amministrativo - spiega il presidente di zona 4 Paolo Bassi (Lega) - quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. L'eterna attesa di un intervento genera sfiducia nelle istituzioni, tutte, ed esaspera le persone, costrette a scendere in piazza per chiedere il rispetto delle regole, che dovrebbe essere scontato».

Il concerto di stasera, per Riccardo De Corato (capogruppo regionale Fdi), è uno «sfregio a tutti i residenti che continuano a chiedere lo sgombero ma non vengono ascoltati». «Ospite d'onore - ricorda - è un tale che prende il nome dal boss del narcotraffico messicano. Sarà una serata tranquilla. Per i residenti si prospetta una lunghissima serata, che durerà fino al mattino. Comune, Questura e Prefettura dove sono? Già a luglio ero andato con il presidente della commissione e una delegazione di residenti, in Questura per denunciare il disturbo che il Lambretta arreca a tutto il quartiere. Il centro sociale ha preso possesso anche del ristorante vicino e le feste sono ormai frequenti e fuori controllo.

Ma dalla Questura non è arrivato alcun aiuto».

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