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Pakistan: "Ha offeso Allah su Whatsapp", cristiano condannato a morte

In Pakistan nuovo caso di condanna a morte per il reato di blasfemia. Un cristiano è stato accusato di aver offeso Allah su Whatsapp

Pakistan: "Ha offeso Allah su Whatsapp", cristiano condannato a morte

Nuovo caso di condanna a morte per blasfemia in Pakistan dove un cristiano è stato accusato di offeso Maometto via WhatsApp. Nadeem James, che vive nel Punjab, avrebbe mandato a un amico alcuni messaggi che contenevano frasi blasfeme nei confronti dell'Islam ma nessuno ha mai letto tali messaggi.

Ad accusarlo sarebbe stato proprio il suo amico, Yasir Bashir che, secondo l' avvocato del cristiano, sarebbe stato geloso della relazione che lui intratteneva con una ragazza musulmana. Tra i due saebbe scoppiata una lite, e dopo qualche giorno il musulmano è andato in commissariato a denunciare l'amico cristiano. I fatti risalgono allo scorso anno e il cristiano è in carcere da luglio 2016, ma a seguito delle continue minacce di morte,era fuggito. Secondo i media locali la polizia avrebbe arrestato, torturato e abusato le due sorelle dell' uomo affinché loro dicessero dove si nascondeva il fratello e per spingere lo stesso Nadeem a consegnarsi . Gli imam avevano, inoltre, invitato i fedeli a bruciare le case dei cristiani in segno di vendetta.

La condanna è arrivata in questi giorni, e per motivi di sicurezza è stata letta in carcere perché si temeva che i musulmani sfogassero la loro vendetta nei confronti della famiglia di Nadeem. Il verdetto, ricorda Libero, è stato pronunciato a ridosso dell'anniversario dell' arresto di Asia Bibi, la prima cristiana, mamma di cinque figli, a essere condannata per blasfemia in Pakistan. Qui per condannare una persona è sufficiente che qualcuno si rechi in un commissariato a denunciare presunte offese nei confronti di Maometto o dell' Islam in generale.

Secondo l'Ong Commissione per i Diritti Umani del Pakistan attualmente ci sono 40 persone nel braccio della morte e dal 1990 sono state almeno 71 le vittime della vendetta di gruppi radicali islamici.

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