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Ora Minniti nega tutto: "Non abbiamo pagato le milizie in Libia"

Minniti smentisce passaggi di denaro coi libici, mentre il premier vuole più soldati

Membri delle milizie libiche impegnati nella battaglia di Sirte
Membri delle milizie libiche impegnati nella battaglia di Sirte

Una notizia "pù volte smentita, anche dal ministero degli Esteri". Così il titolare degli Interni, Marco Minniti, ribadisce la posizione del governo sulle notizie pubblicate dalla stampa italiana, secondo cui da Roma sarebbero arrivati contributi economici per le milizie in Libia. Soldi in cambio dei quali i nordafricani si sarebbero impegnati a fermare i flussi di migranti diretti verso le coste italiane.

"Il presidente del Consiglio Gentiloni ha riferito nei giorni scorsi al Copasir e in una dichiarazione alla stampa, il presidente di quel Comitato, Stucchi, ha detto di non aver rilevato 'elementi critici'", dice Minniti durante un question time alla Camera dei deputati.

E di Libia torna a parlare anche il premier Paolo Gentiloni, che delinea gli obiettivi dell'Italia. "Proporre, chiedere, sollecitare all'Onu di tornare in forze in Libia, sia per il processo di pace sia per l'emigrazione perché le condizioni di rifugiati e migranti in Libia hanno bisogno di essere sorvegliate e migliorate, sui diritti umani sono in alcuni casi vergognose e scandalose".

Alle Nazioni Unite Roma punta a chiedere più dei 200 soldati nepalesi che arriveranno nelle prossime settimane, dispiegati per proteggere la mssione dell'Onu.

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