Economia

La Bce boccia i clandestini e promuove i migranti regolari e qualificati

Altro che accogliere i clandestini arrivati con gli sbarchi. Francoforte spiega: "L'immigrazione qualificata è positiva". E rivede al rialzo le stime del Pil del 2017

La Bce boccia i clandestini e promuove i migranti regolari e qualificati

La Bce "benedice" l'immigrazione regolare e qualificata. Secondo Francoforte gli arrivi dei migranti dell'est e dei nuovi Stati membri hanno dato un impulso positivo all'economia. Nell'ultimo bollettino mensile la Banca centrale ha, infatti, scritto che la ripresa dell'immigrazione ha avuto un "effetto considerevole" sulla forza lavoro. Un "contributo positivo" che gli analisti di Francoforte avrebbero riscontrato in modo particolare in Italia e in Germania. "Nell'area dell'euro nel suo complesso - si legge - durante la ripresa l'immigrazione ha dato un ampio contributo positivo alla popolazione in età lavorativa, riflettendo soprattutto l'afflusso di lavoratori dai nuovi stati membri dell'Unione europea. A sua volta - continua - ciò ha verosimilmente avuto un effetto considerevole sulla forza lavoro, in particolare in Germania e Italia, ma anche in altre economie minori dell'area".

Nel bollettino mensile la Bce ha rivesto al rialzo le stime per la crescita 2017 nell'Eurozona. "Le proiezioni macroeconomiche per l'area dell'euro formulate dagli esperti della Bce nel settembre 2017 prevedono una crescita del Pil in termini reali del 2,2% per cento nel 2017, dell'1,8% nel 2018 e dell'1,7% nel 2019 - si legge - rispetto all'esercizio condotto a giugno 2017 dagli esperti dell'Eurosistema, le prospettive di crescita del Pil sono state riviste al rialzo per il 2017 e restano in seguito pressoché invariate". I rischi per le prospettive di crescita nell'area dell'euro, sottolineano gli esperti, "rimangono sostanzialmente bilanciati - continuano gli economisti di Francoforte - da un lato, l'attuale dinamica positiva del ciclo accresce la probabilità di una ripresa economica più vigorosa rispetto alle attese; dall'altro, permangono rischi al ribasso, riconducibili prevalentemente a fattori di carattere internazionale e all'evoluzione dei mercati valutari".

Nel secondo trimestre dell'anno l'aumento del Pil in termini reali dell'area, sottolinea ala Banca centrale europea, "è stato pari allo 0,6% per cento sul periodo precedente, dallo 0,5 del primo trimestre. La crescita del Pil in termini reali è sostenuta in prevalenza dalla domanda interna. I consumi privati sono sospinti dagli incrementi dell'occupazione, che a loro volta beneficiano delle passate riforme del mercato del lavoro, e dall'aumento della ricchezza delle famiglie". Ed è proprio sul mercato del lavoro che l'istituto di Francoforte pone l'accento. E lo fa lodando "l'ampio contributo positivo" dato dall'immigrazione regolare e qualificata, non certo quella clandestina.

"Ha verosimilmente avuto un effetto considerevole sulla forza lavoro si legge - in particolare in Germania e Italia, ma anche in altre economie minori dell'area".

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