Cronaca locale

Sala imputato si difende: "Voglio continuare". La città divisa sul caso

De Corato all'attacco: "Si autosospenda". Maroni: "Senza condanna è innocente"

Sala imputato si difende: "Voglio continuare". La città divisa sul caso

Il sindaco, Giuseppe Sala, è imputato per falso in atto pubblico nell'inchiesta sulla piastra di Expo. E anche se nella sua memoria difensiva Sala lo definisce «un delitto senza movente e senza vittima, ovvero inutile e innocuo», dettato dalla fretta e dalla paura di non essere pronti per l'Esposizione universale 2015, le ultime decisioni della Procura non sopiscono tutti i malumori degli avversari politici.

Così, Sala rompe la strategia del silenzio che aveva scelto in un primo tempo e decide di rispondere ai giornalisti che gli chiedono un chiarimento. «Sono molto tranquillo e sereno e voglio continuare a fare il mio lavoro di sindaco bene e a lungo» dice a margine della presentazione dell'ultimo libro del ministro della Cultura, Dario Franceschini, alla Feltrinelli. Nessuna intenzione di autosospendersi come aveva fatto nel dicembre scorso, appena era venuto a conoscenza dell'inchiesta: «Ci sono due piani, uno processuale e uno della mia coscienza. Su quello processuale non ho mai commentato e continuerò a non farlo. Sul piano della mia coscienza, se tornassi indietro mi autosospenderei di nuovo, perché avevo bisogno di riflettere e di esaminare le cose».

Va all'attacco il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione, Riccardo De Corato, a lungo vicesindaco. «Perché non torna ad autosospendersi? È un sindaco dimezzato, che non può parlare di cose che riguardano non solo lui ma anche la sua attività politica». Critico anche Stefano Parisi, leader di Energie per l'Italia: «Purtroppo sulla vicenda che vede coinvolto Sala rimangono ombre che possono indebolire l'operato dell'amministrazione». E il consigliere dei 5Stelle, Gianluca Corrado: «Milano non si merita un sindaco che rischia una condanna penale».

È garantista il presidente della Regione, Roberto Maroni: «Per me vale la presunzione di innocenza scritta nella Costituzione italiana: finché uno non è condannato in via definitiva, è innocente. Quindi il sindaco di Milano può, anzi deve continuare a fare il sindaco a tempo pieno e con tutta l'energia che ci può mettere». Maroni ribadisce gli impegni comuni: si vedranno domani mattina per un incontro già in calendario e lunedì saranno insieme a Bruxelles per sostenere la causa di Milano, anzi del Pirellone, come sede dell'Ema (l'Agenzia europea del farmaco), anche se il ruolo fondamentale lo gioca il governo.

Interviene Carlo Sangalli. «Ci auguriamo che anche in questo caso la posizione del sindaco possa chiarirsi al più presto nell'interesse di tutti» dice il presidente della Camera di commercio, preoccupato della continuità amministrativa: «Sala continui a fare il suo fondamentale lavoro di sindaco: c'è bisogno di stabilità e di sicuri punti di riferimento».

E Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e candidato in pectore della sinistra a presidente della Regione: «Mi fa piacere che l'accusa più grave in capo al sindaco Sala sia caduta».

Commenti