Cronache

Con i migranti arriva la mafia: ​le sanguinarie gang nigeriane

Dai Vichinghi ai Black Axe, le mafie nigeriane fanno concorrenza a Cosa Nostra e 'Ndrangheta. Molto feroci, gestiscono il traffico di prostitute dall'Africa

Con i migranti arriva la mafia: ​le sanguinarie gang nigeriane

Si fanno chiamare Vikings. Ma sono nigeriani. Sono la nuova mafia che infetta l'Italia, questa volta mafia di importazione. Una criminalità organizzata molto feroce, ben inserita nel traffico di droga e nello sfruttamento della prostituzione.

A spiegarlo era stato il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, che sul tema ha un dossier molto ben nutrito. E informato. "Sta arrivando un enorme numero di nigeriani - ha detto il procuratore - C’è una comunità criminale nigeriana che fa paura. Le associazioni criminali nigeriane hanno caratteri ancora più strutturate delle mafie italiane. La differenza è che i nigeriani in Italia trafficano in droga e prostituzione, ma non attaccano il territorio. Per ora".

Il fatto è che gli sbarchi di immigrati sulle coste siciliane hanno prodotto un boom di arrivi di nigeriani, che sono tra le prime comunità rappresentate sui barconi. Nel solo 2017 ne sono sbarcati 16.586 provenienti dalla Nigeria. Un numero che ha finito col foraggiare la forza lavoro richiesta dalla magia nigeriana.

Ci sarebbe anche uno scontro in Sicilia tra la mafia nostrana e quella che arriva dall'Africa. Ne scriveva il Times qualche giorno fa, secondo cui tra Vichingi, Aye Confraternite, Eiye e Black Axe (diverse diramazioni del movimento criminale nigeriano) sarebbero in guerra per il controllo dell'immigrazione clandestina a Palermo. Se in un primo momeno tra 'Ndrangeta, Cosa Nostra e mafie nigeriane c'è stata collaborazione, con i primi a gestire i traffici e i secondi a fare il lavoro "sporco", ora gli africani sarebbero pronti per il grande salto. Ovvero per imporso nel panorama mafioso come forza a sé stante, capace di tenere testa a criminali di più vecchia data. Per ora le bande concentrano i loro traffici nel controllo dello sfruttamento della prostituzione: la presenza di protitute africane sulle nostre strade è cresciuta del 300% negli ultimi anni. Un dato preoccupante, visto che spesso le govani donne sono tenute schiave grazie a riti vudù.

"Il radicamento in Italia di tale consorteria - scrive la Dia nella sua relazione delle attvità investigative del 2016, come riporta La Verità - è emerso nel corso di diverse inchieste, che ne hanno evidenziato la natura mafiosa, peraltro confermata da sentenze di condanna passate in giudicato".

Commenti