Economia

La Borsa vede la pace Mediaset-Vivendi

Il Biscione balza dell'8,3%. Calenda attacca: «Serve il golden power su Tim-Sparkle»

La Borsa vede la pace Mediaset-Vivendi

Piazza Affari scommette su Mediaset: il titolo del Biscione, dopo una giornata al rialzo, ha chiuso con un balzo delll'8,36% a un prezzo di 3,14 euro. Un netto recupero, spinto dalle voci di trattative in corso con Vivendi per tentare di risolvere lo scontro nato dopo il voltafaccia dei francesi sulla pay tv Premium.

Le parti - Mediaset ha però ribadito che il tentativo di ricomposizione degli avvocati è d'obbligo, visto l'avvicinarsi della prima udienza in tribunale il 19 dicembre - starebbero dunque tentando di superare la frattura che si è venuta a creare a caua del mancato acquisto di Premium da parte del gruppo presieduto dal finanziere Vincent Bolloré malgrado ci fosse un contratto vincolante. Una diatriba, iniziata lo scorso anno e culminata in una richiesta danni da 3 miliardi da parte di Mediaset e della sua controllante Fininvest.

Va detto che lo scontro Mediaset-Vivendi si innesta nel più ampio braccio di ferro in corso tra lo stesso Bolloré e il governo italiano per la rete di Telecom Italia, controllata dai transalpini con il 23,9%. Su questo fronte ieri il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha dichiarato l'urgenza di varare il Golden power per obbligare Telecom a vendere la sua società dei cavi Sparkle. «Sparkle - ha detto il ministro - ha un ruolo di sicurezza nazionale». In realtà - si nota tra gli addetti ai lavori - l'obbligo di vendere Sparkle appare una misura blanda rispetto al fatto che Vivendi non ha notificato in tempo il suo «controllo» del gruppo tlc italiano. È probabile poi una multa sia per Telecom sia per francesi.

Sul fronte Mediaset-Vivendi invece la questione è più complicata, perchè le trattative riguardano il coinvolgimento del gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi e presieduto da Fedele Confalonieri nella joint venture allo studio tra Canal Plus e Tim per portare i contenuti sulla banda ultralarga. In parallelo Vivendi potrebbe ridurre la quota in Mediaset dal 29% attuale al 10%, mentre Fininvest (oggi vicina al 41%) potrebbe arrotondare.

Le parti starebbero cercando un'intesa in tempi brevi, entro l'asta dei diritti tv per il campionato di calcio prevista anch'essa a dicembre. A far propendere per la sistemazione della causa ci sarebbe anche lo studio di un risarcimento a favore di Mediaset.

Gli analisti di Equita ritengono che il pagamento dei danni da parte di Vivendi, desiderosa di trovare un accordo, sarebbe un fatto positivo. Ma ovviamente anche un accordo «sarebbe notizia positiva per Mediaset». Secondo la sim milanese è «ragionevole» che il gruppo del Biscione chieda che «eventuali negoziati con Vivendi debbano ripartire da Premium, ossia da dove è iniziato il dissidio».

Mentre per Mediaset la giornata di ieri è stata molto positiva in Borsa, Telecom è restata indietro e ha chiuso in rialzo dello 0,4 per cento.

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