Economia

Sangalli: «La concorrenza a Est affosserà le pmi dei trasporti»

Pesa il dumping sui prezzi. E l'Italia rischia un buco

Antonio Risolo

Cernobbio L'onda lunga della proposta Bce sui crediti deteriorati arriva fino a Villa d'Este dove è in corso da ieri il terzo forum internazionale di Conftrasporto. «Allarme rosso» per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Che aggiunge: «Se le banche dovessero far fronte a un accantonamento di capitale fino al 100% del finanziamento in essere, le conseguenze si tradurrebbero automaticamente in una drastica riduzione del credito e maggiori tassi di interesse, soprattutto per le Pmi, con effetti devastanti sulle prospettive di crescita».

Poi Sangalli parla a ruota libera di un settore che rischia di sparire: «Il dumping nei trasporti rischia di trasformarsi in un buco nero per la competitività del Paese e delle imprese italiane. I trasporti e la logistica sono un asset strategico per l'Italia. Interessati da timidi segnali di ripresa, si sono dimostrati davvero capaci di assorbire maggiori traffici. Eppure tutto ciò non si trasforma in maggiore ricchezza per l'economia perché a beneficiare dei ritrovati traffici e, soprattutto, della loro crescita futura non sono e non saranno le nostre imprese e il nostro Paese, ma gli operatori stranieri».

In dieci anni, infatti, il valore del trasporto internazionale di merci in Italia è cresciuto di quasi 4 miliardi di euro, mentre le imprese italiane del settore hanno perso oltre un miliardo e mezzo.

«I trasporti - conclude Sangalli - sono sempre più in mano alle imprese dei Paesi dell'Europa dell'Est che oggi detengono il 55% del traffico internazionale in Italia, favorite da un fisco meno pesante, dal basso costo del lavoro e meno regole.

Per noi decisamente una débâcle».

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