Economia

Il governo: Tim strategica. Ora la multa è più vicina

La relazione: Sparkle e Telsy centrali per la sicurezza del Paese. La difesa sul golden power

Il governo: Tim strategica. Ora la multa è più vicina

Il governo certifica che «Tim, in proprio o tramite sue controllate, svolge attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale». Questo il verdetto del gruppo di coordinamento presso la presidenza del Consiglio sull'esercizio dei poteri speciali - il «golden power» - dopo la scalata che ha portato la francese Vivendi prima a essere il primo socio di Tim e poi a sceglierne i vertici. Il gruppo di coordinamento, dopo avere accertato che sono stati violati gli obblighi di notifica, ha quindi avviato l'iter per le eventuali sanzioni. Il documento è stato stilato a fine settembre e tiene conto delle relazioni del ministero della Difesa sulla strategicità di Telsy Elettronica (controllata al 100% da Tim), del ministero dell'Interno sulla rilevanza strategica delle «componenti della rete di accesso e aggregazione del traffico e di trasporto tra nodi di rete sia per le componenti hardware e software». Oltre a Telsy, anche Sparkle è giudicata strategica dato che possiede i nodi di rete per la gestione del traffico con sedi estere sulle direttrici internazionali che potrebbero essere obiettivo di intrusioni.

Vivendi, insomma, avrebbe dovuto notificare il 4 maggio scorso, quando nel cda di Tim è entrata una folta rappresentanza dei francesi, la presa del controllo della società. Il gruppo di Vincent Bolloré però obietta che «avrebbe avuto certezza della «strategicità» degli asset di Tim solo in seguito. Tale tesi non è stata accolta dagli esperti del gruppo di coordinamento designati dal governo. Il motivo è presto detto: «qualunque acquirente di partecipazioni societarie» ha «cura di svolgere una serie di accertamenti sulle attività svolte dalla società target» e inoltre «appare difficilmente sostenibile che Vivendi non abbia svolto detti accertamenti in occasione dei diversi acquisti di partecipazioni in Tim, che nel tempo l'hanno condotta a detenerne il 23,9% del capitale e poi anche il controllo».

Del resto, spiega la relazione di Palazzo Chigi, «la strategicità di asset di Tim è stata implicitamente ed esplicitamente riconosciuta da Vivendi stessa, con il conferimento al vicepresidente Recchi, da parte del cda delle deleghe sulla funzione security e su Telecom Italia Sparkle».

Vivendi, in conclusione, avrebbe dovuto notificare a Palazzo Chigi - ai sensi dell'articolo 1, comma 5 del decreto legge 21/2012 - ogni acquisizione di partecipazioni in Tim. Il governo potrebbe quindi multare Tim.

Quanto invece al golden power, Tim ha specificato che «non è mai stata adottata alcuna delibera, atto o operazione che avesse per effetto una modifica della titolarità, del controllo o della disponibilità della rete».

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