Politica

Ora il governo fa assumere 6mila bidelli

Per scuola e università pronto anche un "aiutino" da un miliardo sui salari

Ora il governo fa assumere 6mila bidelli

Il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, tenta il colpo gobbo sulla legge di Bilancio con un pacchetto di misure che vale circa un miliardo di euro. Il piatto forte, dal chiaro retrogusto elettorale, è rappresentato dall'assunzione di circa 6mila addetti tecnico-amministrativi (i cosiddetti «Ata», bidelli inclusi) e da vari aumenti salariali per il comparto scuola e università.

In particolare, l'intervento più atteso (e largamente anticipato nelle scorse settimane) riguarda le retribuzioni dei presidi i cui emolumenti saranno progressivamente equiparate a quelle dei dirigenti della pubblica amministrazione. Per avviare questo percorso dovrebbero essere stanziate risorse per circa 100 milioni di euro. Secondo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, l'ipotesi consisterebbe nella riduzione del divario tra la paga base (la cosiddetta «posizione fissa») dei presidi e quella della dirigenza. L'obiettivo della categoria è la piena perequazione.

Ma è il piano straordinario di assunzione del personale di circa 6mila Ata a costituire una sorta di jolly che il Pd potrebbe spendere durante la campagna elettorale per fidelizzare una categoria tendenzialmente simpatizzante per la sinistra come i dipendenti pubblici. Nel dettaglio, le assunzioni sarebbero in numero superiore a quelle previste per coprire il turn over. Nell'intento dei tecnici del ministero dell'Istruzione vi sarebbe anche lo sblocco delle supplenze Ata e alcuni interventi relativi al prossimo concorso per dirigenti amministrativi, includendo la possibilità di derogare in casi eccezionali ai titoli di studio richiesti. Si cercherà, inoltre, di far passare nel pacchetto anche 500 assunzioni per personale interno poiché, pare che gli Uffici scolastici regionali siano sotto organico. Sul fronte università, invece, Fedeli & C. cercheranno di aprire il percorso di stabilizzazione di circa 1.500 ricercatori di tipo B. L'intento sarebbe quello di assumerne oltre 800 negli atenei e il resto negli enti di ricerca, anche se al Cnr si chiede la stabilizzazione di circa 2.600 precari su 4.500.

Insomma, i presupposti per parlare di «infornata» ci sono tutti, considerando anche che si tenterà di assumere pure negli asili e nelle scuole materne rimasti fuori dalla precedente tornata di assunzioni della «buona scuola», ma è altrettanto chiaro che si interverrà anche sul fronte salariale per garantire sia i rinnovi contrattuali ai docenti scolastici (85 euro al mese) che lo sblocco degli scatti di anzianità dei professori universitari.

Commenti