Cronaca locale

Un falso ordigno ai Giardini Montanelli

Nel degrado e tra i rifiuti c'è pure una bombola. Arrivano gli artificieri

(...) «Stavamo mostrando ai videoperatori lo stato di degrado in cui versa il parco frequentato dai bambini e che ospita anche un asilo - racconta il presidente dell'associazione Enrico Pluda - quando nell'adiacente via Manin udiamo il forte tonfo del parabrezza di un'auto sfondato da un vandalo». +

Poco dopo, tra i rifiuti dei cespugli fa la sua apparizione un oggetto simile a un ordigno che determina l'immediato intervento delle forze dell'ordine. «Era qualcosa di simile a una bombola di gas, un oggetto abbandonato sicuramente nelle ultime ore perchè non lo avevamo notato nelle nostre ultime perlustrazioni» dice Pluda che Dall'inizio di settembre al 3 ottobre, ha chiesto l'intervento della polizia locale per decine di casi, contribuendo all'allontanamento di 130 persone che bivaccavano o si nascondevano nei giardini.

«La polizia ha richiesto l'intervento degli artificieri che hanno rimosso l'inquietante oggetto, probabilmente un fumogeno». Si tratta naturalmente di una goccia nel mare, visto che quotidianamente i volontari dell'associazione rilevano rifiuti organici e resti dei bivacchi di sbandati e senzatetto. «Nelle grotte dell'area dell'ex giardino zoologico troviamo di tutto: brandine, escrementi umani e perfino resti di falò» dice Pluda.

Proprio ieri, durante l'ultimo sopralluogo, la polizia locale ha nuovamente individuato e allontanato un immigrato di colore in bicicletta abituato ad usa una delle grotte del parco come nascondiglio. «Purtroppo la situazione è fuori controllo - lamentano i volontari dell'Associazione - fino a che Palazzo marino non si deciderà ad affrontare seriamente il problema dotando i Giardini Montanelli di una recinzione e istituendo un sistema di illuminazione notturna e di videosorveglianza».

Speranze purtroppo quasi vane, visto le condizioni in cui il sindaco Sala ha abbandonato il centro storico, ormai una specie di dormitorio a cielo aperto, tra letti di cartone e cantieri deserti.

Mimmo di Marzio

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