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Da Xi'an a Chengdu tra guerrieri, panda e templi rupestri

La riserva dell'animale più amato del mondo e le ottomila statue del celebre esercito di terracotta sepolte con l'imperatore

Paolo Stefanato

Nei pressi di Xi'an, una delle mete storiche più celebri di tutta l'Asia, va in scena ogni sera uno spettacolo che è la grande metafora della Cina contemporanea. Un kolossal di successo che attira pubblico da tutto il Paese. Nel parco dell' antico palazzo d'inverno dell'imperatore, a Li Tong, è stato allestito un palcoscenico grandioso sullo sfondo delle montagne nel quale si svolge una storia tradizionale: una ragazza che in epoca Tang diventa la concubina preferita dell'imperatore, provocando una rivolta dei generali, che vedendo il loro capo un po' distratto ottengono col ricatto il suicidio della poveretta. Pare che sia una storia vera. Nel musical c'è la sintesi della Cina di oggi: tradizione, sguardo romantico sul passato, paesaggio; e poi, la grandiosità delle coreografie, con centinaia di ballerini, attori e figuranti, e la tecnologia spaziale, fatta di luci sorprendenti, giochi d'acqua, spari di laser, con la montagna che s'illumina e che s'inventa, ogni sera, una luna nuova. Spruzzi, raggi luminosi, mostri, proiezioni su nuvole di fumo, musica da film. Creatività, sforzo ingegneristico, investimento economico, masse.

E' la Cina che, come nel mondo del business, anche in un semplice intrattenimento si autosfida per sorprendere, dare il massimo e vincere. Ogni sera è un pienone.

Xi'an è stata capitale della Cina per 13 dinastie ed era il punto di partenza della Via della Seta. E' diventata celebre per l'esercito di terracotta: ottomila statue a grandezza naturale scoperte per caso sottoterra, sepolte nel terzo secolo avanti Cristo con l'imperatore Quin, per accompagnarlo nell'aldilà. Tutte diverse, espressive, potenti. Anche cavalli, carri di bronzo. Un patrimonio che fino al 1974 non c'era: dei contadini scavando un pozzo ebbero la sorpresa.

Oggi tutta l'immensa collina è un parco archeologico, e la «fossa» principale è protetta da una struttura da aeroporto. Altre moltitudini di guerrieri riposano tuttora sepolte: le autorità cinesi, per far proseguire gli scavi, aspettano che nuove tecniche permettano di salvaguardare i colori delle statue, che oggi alla luce svaniscono. Non c'è fretta, già la parte visibile è visitata da milioni di turisti all'anno, cinesi e stranieri.

A Xi'an, città d'arte con 31 secoli di storia, le attrazioni sono numerose, a cominciare dalle antiche mura che la circondano in un anello di 15 chilometri, interamente percorribili a 12 metri di altezza, da dove si gode un panorama di pagode e grattacieli.

Ma un tuffo nella quotidianità più movimentata è possibile nel mercato musulmano, autentico e turistico al tempo stesso, dove macellai, friggitorie di granchi e scorpioni, banchi di zucchero filato, creatori di farfalle in caramello si alternano a coloratissime botteghe di dolciumi e di souvenir.

A 750 chilometri da Xi'an, Chengdu, capitale dello Sichuan, offre al visitatore almeno tre attrazioni indimenticabili. La prima è il parco del Panda gigante, una specie a rischio d'estinzione il cui insediamento qui è stato favorito dalle sterminate foreste di bambù, di cui l'animale è ghiotto.

Nell'area, in una cattività intelligente e protetta, alcune decine di animali offrono agli sciami di turisti il loro soffice aspetto, la loro pigrizia, i giochi vivaci dei loro piccoli. Poco lontano da Chengdu sorge massiccio il più grande Budda del mondo, alto 71 metri, scolpito 1.300 anni fa nella montagna. Il tocco più spettacolare, oltre alle dimensioni e alla possenza, è dato dal fatto che appare all'improvviso dall'acqua, dopo un tragitto in battello.

A Shixi, infine un'ora d'auto si può percorrere una pittoresca vallata grazie a una ferrovia a vapore creata sessant'anni fa per collegare la miniera di carbone di Bagou. Il trenino Jiayang è da Far west, con spesse nuvole di fumo e caligine sprigionate dalla locomotiva, i binari a scartamento ridotto, le carrozze prevalentemente in legno. Il treno corre, sbuffa, solca il paesaggio, si ferma, fa scendere i passeggeri nei punti giusti e si fa fotografare come una star.

Tutt'intorno vegetazione dolce e campi di colza gialla. Un villaggio e un museo testimoniano la storia delle miniere, mentre il fischio della vaporiera si allontana come in un film.

Per maggiori informazioni sul Paese: www.

turismocinese.it

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