Cronache

In Giordania per ritrovare il figlio rapito dal papà palestinese a 6 anni

La storia di una donna genovese che portò avanti una battaglia di 6 anni per ritrovare il figlio raccontata in un libro

In Giordania per ritrovare il figlio rapito dal papà palestinese a 6 anni

Rapito dal padre palestinese a soli 6 anni e costretto a vivere in Giordania e a crescere come un piccolo musulmano, Omar Rizq racconta la sua storia vera nel libro "I miei due cuori nomadi" (il canneto editore). In Medioriente è rimasto 6 anni, finché la madre genovese non è riuscita a riportare suo figlio a casa.

La donna, Angela F. che ora ha 65 anni, racconta a Repubblica "la sua battaglia lunga sei anni. Mettendo in mezzo chiunque: tribunali italiani, arabi, mediatori amici di lui che mi rubarono i soldi di un ipotetico riscatto, promesse non mantenute, viaggi della speranza nel Medioriente, telefonate con mio figlio e bollette da un milione di lire al mese. Contattai anche i servizi segreti americani". Le autorità italiane assenti e i tentativi falliti: "mi prendevo aspettative di un mese due volte l'anno, lavoravo in ferrovia; andavo in Giordania dove potevo vedere Omar pochi minuti la settimana in tribunale. Feci amicizia con alcune persone del posto, gente comune con grande solidarietà".

Alla fine riuscì a riportare il suo bambino a casa, pagando il suo ex marito: "Mi "ricomprai" mio figlio, in un certo senso. Era il 1996". Ricostruire il rapporto con Omar non fu semplice:"Lui pensò che l'avevo abbandonato. Quando ci rivedemmo la prima volta dopo il rapimento non voleva parlarmi. Però il legame tra una madre e un figlio è unico: lo hai portato in grembo. Gli anni persi sono stati duri, non ce li ridarà nessuno. Io scrivevo un diario in sua assenza, poi Omar ha avuto modo di leggere e capire molte cose".

E oggi dice:"Ripenso a quella avventura, avevo 38 anni nel 1990, ho corso molti rischi, ero giovane e incosciente. Per fortuna dico, altrimenti non ce l'avrei fatta. Ma non mi sono mai sentita un'eroina: le madri lo sanno, per un figlio si fa qualsiasi cosa. La speranza di riaverlo con me non mi ha mai lasciato. La felicità è fatta di attimi, non è mai a lungo termine.

Ma sì, posso dire di essere serena".

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