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Barcellona, scendono in piazza i catalani che vogliono restare con la Spagna

Il corteo, con bandiere della Catalogna, della Spagna e dell'Unione europea, sfila per le vie del centro di Barcellona. Intanto il Belgio offre asilo politico a Puigdemont

Barcellona, scendono in piazza i catalani che vogliono restare con la Spagna

In Catalogna a scendere in piazza sono anche quelli che vogliono restare con la Spagna. Sono migliaia le persone intervenute alla manifestazione unionista, organizzata a Barcellona da Societat Civil Catalana. Chi si schiera apertamente per l'unità della Spagna dice di voler respingere "l'attacco senza precedenti nella storia della democrazia" rappresentato dalla dichiarazione d'indipendenza approvata dal parlamento catalano.

Le immagini trasmesse dalle tv spagnole mostrano migliaia di persone che sventolano bandiere spagnole e catalane. Tutte insieme, quasi a voler superare barrtiere e divisioni. E ci sono anche grandi bandiere europee. "Tutti siamo Catalogna" è lo slogan della manifestazione. In piazza ci sono anche diversi leader politici, tra cui il ministro della Sanità Dolors Montserrat, il leader del Ppc Xavier García Albiol, il presidente di Ciudadanos Albert Riversa, la leader catalana Ines Arrimadas e il primo segretario del Psc Miquel Iceta. Ma gli slogan che si sentono scandire per le strade sono i più disparati. C'è chi grida "Viva Spagna e viva Catalogna", e chi si spinge oltre invocando il pugno di ferro contro i separatisti: "Puigdemont in carcere", "Golpisti in prigione", "Tutti siamo Catalogna".

Alla fine della manifestazione prenderanno la parola l'ex ministro del Pp Josep Piqué, l'ex ministro socialista Josep Borrell e l'ex leader del Pce Paco Frutos. Dall'alto gli elicotteri della polizia sorvegliano che sorvegliano che tutto avvenga senza disordini. Per motivi di sicurezza zone della città sono transennate.

Il premier belga: niente asilo politico Belgio

"Il presidente catalano Puigdemont potrebbe chiedere asilo politico" in Belgio. A dirlo è il ministro belga all'Asilo e alla Migrazione, Theo Francken, attraverso il proprio account Twitter. Poi però arriva la smentita del premier. "La eventualità che il Belgio offra asilo politico al presidente catalano non è all’ordine del giorno", dice il primo ministro belga, Charles Michel.

Sondaggio del Mundo: indipendentisti senza maggioranza

Se si votasse oggi i partiti indipendentisti perderebbero la maggioranza assoluta nel parlamento catalano. Il dato emerge da un sondaggio commissionato alla società Sigma Dos dal quotidiano El Mundo, secondo cui "il 21 dicembre potrebbe mettere il punto finale in maniera netta a cinque anni di processo sovranista". Se le elezioni anticipate si celebrassero oggi, secondo il sondaggio, Esquerra Republicana, PDeCat e Cup, i tre partiti indipendentisti catalani, arriverebbero a 62 seggi, sette in meno di oggi e tre in meno del numero sufficiente per avere la maggioranza. Il sondaggio, sottolinea El Mundo, è stato realizzato tra il 23 e il 26 ottobre, quindi il giorno prima che il parlamento catalano dichiarasse la indipendenza unilaterale.

Tra le incognite del possibile voto anticipato c’è quello della partecipazione o meno dei partiti indipendentisti alle elezioni: la Cup ha già fatto sapere che non presenterà le sue liste, in questo caso Esquerra Republicana per la prima volta risulterebbe il primo partito della Catalogna, con il 26,4% dei voti.

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