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"I videogiochi sono sport". La svolta punta le Olimpiadi

Medaglie già a partire dai Giochi del 2024 a Parigi? Ma Bach si ribella: "L'attività dovrebbe essere fatica..."

"I videogiochi sono sport". La svolta punta le Olimpiadi

Magari solo a scopo dimostrativo, ma i videogiochi potrebbero già essere disciplina olimpica a Parigi 2024. Lo fa capire il Cio che sdogana definitivamente i maneggiatori di consolle ed equipara SuperMario al decathlon. Inevitabile nell'era del virtuale è (pure) meglio. Detto ciò chi ancora pensa che lo sport sia fatica, corpo scolpito e infortuni se la prenderà a male. Non resta che augurarci noi tastieristi italiani aperture alle Whatsappate, lo sport nazionale e bacino di medaglie come la scherma, il nuoto di fondo e il tiro a volo.

La storica decisione del Cio è stata comunicata ieri pomeriggio dopo l'atteso summit di Losanna. Per la prima volta si sostiene che i cosidetti e-sports possono essere considerati «attività sportiva in piena regola». Naturalmente, dicono sempre dal Cio, i videogiochi per essere pienamente riconosciuti come sport dovranno rispettare i valori olimpici e dotarsi di strutture per i controlli antidoping e la repressione di fenomeni come le scommesse. In concreto c'è la possibilità che nel carnet di titoli olimpici di Parigi 2024 possa esserci qualche videogioco che noi ancora non conosciamo. Tony Estanguet, copresidente del comitato organizzatore di Parigi ha, infatti, confermato che è in programma un colloquio con il comitato olimpico internazionale per far sì che il Videogaming (tecnicamante si dice così) preveda almeno cinque titoli olimpici.

«Gli e-sports competitivi - è scritto nel comunicato del Comitato internazionale olimpico - possono essere considerati un'attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un'intensità che può essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali». Naturalmente il Cio fa notare quanto «gli e-sports siano in forte crescita, in particolare fra i giovani dei vari Paesi, e ciò può essere la piattaforma per un coinvolgimento definitivo nel movimento olimpico». Nella nota viene auspicato che il Cio stesso assieme alle associazioni internazionali delle varie federazioni sportive «abbia un dialogo con l'industria dei videogiochi e i cibernauti per esplorare maggiormente questa area e le possibilità che offre».

L'idea romantica dello sport come impresa fisica ha comunque qualche baluardo che ancora conta. Lo scorso 15 aprile il presidente del Cio Thomas Bach aveva espresso la propria personale contrarietà su qualcosa che a suo parere «ha ben poco a a che fare con l'attività fisica e col concetto di sport». Bach aveva già condannato la decisione di introdurre i videogiochi di tipo sportivo nel programma dei Giochi Asiatici del prossimo anno in Indonesia. Inutile contrarietà. Oltretutto pare certo che gli organizzatori di Parigi 2024 abbiano già parlato diffusamente dei videogiochi da medaglia prima dell'assegnazione ufficiale di questa edizione dei Giochi che poi la capitale francese ha ottenuto.

Tanto per capire: i videogiochi muovono un business di 493 milioni di dollari ogni anno nel mondo, con una globale partecipazione di 320 milioni di giocatori, in larga parte giovani sotto i 30 anni. E questi sono dati vecchi di due anni. Evidentemente la sapevano lunga questi francesi..

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