Politica

La Chiesa d'Inghilterra: «Sì ai bimbi maschi in tutù»

Linee guida per quasi 5mila scuole. «Lasciate che i piccoli esplorino la propria identità»

Gaia Cesare

Sì ai maschi in tutù e sui tacchi. E via libera alle bimbe in mantella da super-eroe, con il cappello da pompiere o con gli attrezzi da carpentiere. Anche la Chiesa d'Inghilterra dice la sua su uno dei temi più scottanti del momento e consiglia agli insegnanti di lasciare che i bimbi «giochino con i tanti veli dell'identità», senza interferire sui loro comportamenti «solo perché non si conformano agli stereotipi di genere». Ma è subito polemica nel Regno Unito, con la Chiesa d'Inghilterra accusata di occuparsi di questioni che non la riguardano o addirittura di essere ormai infiltrata da una lobby composta da lesbiche, gay, bisex e transgender (lgbt).

I consigli sono stati recapitati a 4700 scuole, attraverso l'aggiornamento delle linee guida già diffuse tre anni fa. No all'esclusione e alla discriminazione, sì invece alla «esplorazione creativa» della propria identità, perché i bimbi non sono adulti e non dovrebbero essere etichettati. Tutti consigli che gli insegnanti dovrebbero tenere a mente per usare le parole giuste «quando commentano, lodano o danno indicazioni» ai bimbi.

All'origine delle nuove indicazioni c'è lo spauracchio degli atti di prepotenza, violenza fisica o verbale da parte di compagni o di insegnanti, come ricorda l'Arcivescovo di Canterbury nella prefazione al libretto. «Qualsiasi forma di bullismo, incluso quello omofobico, bifobico e transfobico causa danni profondi e porta ad alti livelli di disordini mentali, all'autolesionismo, alla depressione e al suicidio».

È la stessa ragione per cui molte scuole inglesi hanno deciso di aggiornare la propria policy sulle divise degli allievi consentendo ai maschi di indossare la gonna se lo desiderano oppure, al contrario, ne hanno stabilito la messa al bando per imporre a tutti l'uniforme unisex. Tutto in linea con l'annuncio della ministra dell'Istruzione Justine Greening sui piani del governo di accelerare i tempi per il cambiamento di sesso degli adulti. D'altra parte - fa sapere il Gender Identity Development Service - il numero degli adolescenti che si sono rivolti alla clinica si sono quasi decuplicati nell'arco degli ultimi cinque anni, passando da 314 nel 2011 a 2016 lo scorso anno.

Mentre la comunità Lgbt plaude al cambiamento, una sfilza di voci di disapprovazione si sono levate contro la novità. «Questi non sono cristiani», attaccano i detrattori via social network. «Sembra che la Chiesa d'Inghilterra abbia dimenticato i propri insegnamenti». E ancora: «La Chiesa sta perseguendo un'agenda che va contro gli insegnamenti della Chiesa stessa».

Paradossale la storia di un insegnante di matematica dell'Oxfordshire, chiamato dall'istituto in cui insegna a rispondere all'accusa di aver chiamato «ragazza» una bimba nata femmina ma che si sentiva offesa dalla definizione.

Lui, Joshua Sutcliffe, ha replicato dicendo: «Il modo aggressivo in cui l'ideologia transgender viene imposta sta sminuendo la mia libertà di credo e di coscienza così come quella di chi in questo Paese crede che il genere venga assegnato alla nascita».

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