Russia 2018

Battuti da una squadra che vale un terzo dell'Italia

La Svezia sorpresa mondiale con una riserva del Manchester e un centrocampista del Crotone

Battuti da una squadra che vale un terzo dell'Italia

Non è rimasto nemmeno un Ibrahimovic a rendere il calice un poco meno amaro. Perché nella Svezia che ha sfilato all'Italia il Mondiale 2018 non c'è nemmeno l'ombra di un top player. Scorrendo infatti la lista degli uomini di Jan Andersson ci si imbatte in un unico elemento sotto contratto con un grande club, Lindelof, che però nel Manchester United fa panchina (solo 68 i minuti raccolti in Premier). Eppure a Milano il centrale ex Benfica è stato un muro insuperabile, così come il compagno di reparto nel cuore della difesa Granqvist, che sulla sponda rossoblu di Genova ricordano per la fisicità ma anche per la lentezza. Oggi si gioca gli ultimi scampoli di carriera in Russia nel Krasnodar, dove è compagno di squadra di Claesson, l'uomo che assieme a Forsberg in calo nel Lipsia dopo due stagioni da protagonista - dovrebbe garantire creatività alla squadra. Siamo sotto il minimo sindacale, perché i due esterni hanno garantito equilibrio e linearità, niente di più.

C'è tanta Europa medio-piccola nella Svezia: l'insuperabile portiere Olsen difende i pali del Copenaghen, i terzini Lustig e Augustinsson militano rispettivamente nel Celtic e nel Werder Brema, questi ultimi in piena bagarre retrocessione in Bundesliga. Stesso contesto per Rohden nel Crotone e, un gradino più in basso, per Sebastian Larsson, che lotta con l'Hull City per non finire nella League One (terza serie) inglese. Una serie B conosciuta anche dall'mvp del play-off Johansson, autore della rete decisiva a Solna, da quattro anni in Grecia all'Aek Atene, inclusa la stagione in cui la squadra si trovò in seconda divisione causa crac finanziario.

La vecchia conoscenza della Serie A Ekdal oggi gioca nell'Amburgo, club nel quale fece flop Berg, ruvidissima punta poi riscopertasi bomber nel Panathinaikos prima di trasferirsi negli Emirati Arabi Uniti. Chi si è invece scandalizzato per i tuffi e le gomitate di Toivonen non conosceva il giocatore, la cui fama di provocatore era nota sin dai primi passi nel Malmoe, dove venne erroneamente scambiato per nuovo Ibrahimovic. Nel Psv Eindhoven tanti gol ma anche la vetta della classifica dei giocatori più odiati d'Olanda; una volta passato in Ligue 1 (Rennes, Tolosa) sono diminuite le reti, non certi atteggiamenti. Infine Kiese Thelin, flop con Anderlecht e Bordeaux prima di tornare in Belgio, dove è attualmente capocannoniere con il Beveren. Giocatori nella media che però, a detta del loro ct, «in nazionale tirano fuori anche più del massimo».

La differenza con l'Italia è tutta qui.

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