Economia

Un nuovo sistema Italia

Siamo alla fine del sistema banco-centrico? Forse non se ne saranno accorti in tantissimi, ma da una decina di giorni sembra essere ripartito il «risiko» nei confronti del sistema bancario italiano. In verità sono tre gli istituti di credito presi di mira dalle vendite di Borsa, per gli altri, infatti, gli andamenti di mercato sembrerebbero quasi normali, anche se nell'aria si percepisce che qualcosa non va e tra gli addetti ai lavori c'è un diffuso nervosismo.

Ma perché Mps, Carige e Creval subiscono gli strali della speculazione? Tutto è legato alle gestione dei «crediti deteriorati». Le direttive della Vigilanza europea sono chiare: bisogna sistemare le posizioni degli Npl e a pagarne le conseguenze sono le banche con le esposizioni maggiori. Gli indici di solidità introdotti con la legge sul bail-in, impongo scelte forti in questa direzione che non sempre sono facili da realizzare. Ma a leggere bene le indicazioni di Daniele Nouy, la francese a capo della Vigilanza Bce, la gestione dei crediti deteriorati, in futuro, rischia di essere ancor più stringente di quanto non si pensi, di quanto non sia stato finora. Vedremo dopo l'8 dicembre cosa succederà, ma un giro di vite al sistema è stato già indicato.

La Bce non accetta più banche a rischio «deteriorati» e la strada scelta è limitare i prestiti, non direttamente, ma di fatto i nuovi regolamenti sulle sofferenze porteranno a una forte riduzione dell'erogato delle banche al «Sistema-Paese», con ripercussioni su imprese e famiglie. Dal banco-centrismo tipico dell'Italia si dovrà quindi passare a un sistema più integrato e che porti la benzina dei risparmi al motore rappresentato dalle fantastiche imprese del nostro Paese. I Pir possono essere il primo tassello fondamentale del nuovo puzzle che si dovrà costruire. Di questo si parlerà nella trasmissione Mercati Che Fare in onda, domani, sabato, alle 20.30 su TgCom24 di Mediaset.

leopoldo.

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