Cronaca locale

Accoglienza oltre i limiti: Sala apre un altro hub per migranti

Il Comune annuncia un centro temporaneo per chi vuole chiedere asilo in altri Paesi Ue

Accoglienza oltre i limiti: Sala apre un altro hub per migranti

Cinema Anteo, dopo la marcia per i profughi del 20 maggio si apre la prima giornata degli «Stati generali dell'immigrazione». Sullo schermo compare il numero 125mila e l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino ieri dal palco ci tiene a precisare che «in quattro anni Milano ha accolto 127.500 profughi». Prima erano solo transitanti, ora il 90% presenta qui la richiesta d'asilo. Il ministro dell'Interno Marco Minniti in un videomessaggio - accompagnato da qualche fischio e la parola «fascista» in platea - ringrazia «Milano, se in questi mesi l'Italia ha potuto sviluppare una politica di accoglienza equilibrata lo ha potuto fare anche grazie alla collaborazione straordinaria della città». Che già accoglie 6mila profughi ogni notte. Ma il Comune vuole andare oltre. Ieri ha presentato i dieci punti per realizzare una piena integrazione dei migranti dai 150 posti in più per i minori non accompagnati a un piano comunale per l'insegnamento della lingua italiano, l'inaugurazione a «Casa Chiaravalle» (il bene confiscato alle mafie più grande della Lombardia) di un centro per le donne vittime di abuso e violenze durante la migrazione, la partenza a inizio dicembre delle squadre volontarie «Bella Milano» per la pulizia antidegrado. E il punto critico, la creazione di un «centro di assistenza alla relocation per corridoi legalizzati in Europa», in pratica un nuovo hub temporaneo dove ospitare quei migranti che vogliono chiedere asilo in altri Paesi Ue. Dovevano essere «temporanei» anche i Cas (centri di accoglienza straordinaria) invece la permanenza in alcuni casi si allungata fino a due anni. «Lanceremo un avviso pubblico a gennaio per trovare sede e progetto, Milano deve candidarsi a ospitare un centro temporaneo per i migranti che vogliono andare fuori dall'Itala senza affidarsi alla mafia. Se non ci offriranno dei luoghi ne useremo uno dei nostri» anticipa Majorino. Sala annusa le polemiche - «quando si parla di immigrazione servono persone serie, non leoni da tastiera» sostiene dal palco - e assicura: «Intendiamo aiutare gli immigrati ma senza trascurare la sicurezza e gli italiani bisognosi». E riferendosi ai sindaci della Lega che rifiutano di accogliere torna a chiedere al governo «meccanismi che incentivano o puniscono chi non fa la propria parte». In prima fila c'è la leader dei Radicali Emma Bonino che rimarca come «il sistema delle quote sia stato accettato da un migliaio di sindaci e da altri 7mila no».

Il centrodestra si scatena contro il nuovo hub. «Il Pd vuole sfruttare Milano come porta aperta per l'invasione clandestina d'Europa» tuona il capogruppo della Lega Alessandro Morelli. «Il nuovo bando per portare qua altri immigrati va contro ogni logica. Sappiamo bene che gli altri Paesi europei non accetteranno mai immigrati già sistemati da noi - contesta il coordinatore cittadino di Forza Italia Fabio Altitonante -. Il Pd farebbe meglio a pensare dove sistemare i 27mila milanesi in lista d'attesa per la casa». Punizioni per chi non accoglie? «Sala delira - è il commento del segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi -. Quelli che lui definisce profughi sono richiedenti asilo che solo nel 6% dei casi ottengono lo status di rifugiato e nell'80% dei casi risultano clandestini da espellere. Non stiamo parlando di siriani che scappano da Isis o dalla guerra ma di nigeriani, senegalesi, ivoriani, gambiani, tra l'altro quasi tutti giovani in buona salute». In campagna elettorale promettevano un'ossessione per le periferie «ma Majorino e Sala confermano un'ossessione preoccupante e costante per l'unico tema che compatta la sinistra, i migranti - contesta la consigliera Fi Silvia Sardone -.

Il sindaco continua a vendere un modello che ha creato solo disagi».

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