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Si converte all'islam, ma il marito la uccide a martellate e le dà fuoco

In preda all'ubriachezza, l'uomo si è accanito su di lei: l'ha colpita con 12 martellate alla testa e sei coltellate al petto. Infine ha nascosto il corpo in cantina

Si converte all'islam, ma il marito la uccide a martellate e le dà fuoco

Il marito le aveva proibito di vedere e sentire amici e parenti. Lei aveva chiesto aiuto alla polizia, ma le sue parole rimaste inascoltate. Quando gli agenti hanno bussato alla porta di Sinead Wooding, 26enne madre di quattro bambini, di Leeds, in Inghilterra era ormai troppo tardi. Il marito Akshar Ali si era già sbarazzato del suo cadavere. Ora per il 27enne è iniziato il processo. Se giudicato colpevole dovrà rispondere di omicidio e occultamento di cadavere.

I fatti

Qualche anno fa Sinead si era convertita all'Islam, aveva cambiato nome e sposato Akshar. La loro relazione si è subito rivelata "instabile e violenta". L'11 maggio scorso, dopo l'ennesima discussione, la donna ha chiamato la polizia per denunciare l'ultima imposizione del marito. Quella sera però, in preda all'ubriachezza, Akshar si è accanito su di lei. Aiutato da un amico, il marito l'ha colpita con 12 martellate alla testa e sei coltellate al petto. Infine ha nascosto il corpo in cantina.

L'uomo ha poi messo in scena una farsa per depistare le indagini. Ha iniziato a chiamare ripetutamente la moglie, a lasciarle messaggi vocali per sapere dove fosse. Qualche giorno dopo, insieme al suo complice ha caricato in macchina il corpo avvolto in un tappeto, l'ha portato in un bosco e lo ha dato alle fiamme.

I resti carbonizzati della giovane sono stati trovati da alcune persone che facevano jogging. Akshar e l'amico sono stati subito arrestati e accusati dell'omicidio della donna.

I due negano tutto, ma alcune testimonianze li inchioderebbero.

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