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Dai migranti al clima: ecco perché i negoziati sono falliti in Germania

Dal ricongiungimento famigliare per i richiedenti asilo alla strategia per far fronte ai cambiamenti climatici: ecco i nodi che hanno fatto saltare i negoziati

Dai migranti al clima: ecco perché i negoziati sono falliti in Germania

Dai migranti al clima, sono diversi i nodi che hanno fatto fallire i negoziati in Germania per la nascita di un governo a tre tra Cdu/Csu, Verdi e Fdp.

Il vero punto di scontro fra la cosiddetta coalizione Giamaica è stato quello sui migranti, in cui liberali e bavaresi sono contrari a rafforzare i ricongiungimenti famigliari dei rifugiati che è al momento sospeso fino al prossimo marzo.

Altro punto caldo è quello sul clima. L'accordo era generale quanto all'impegno assunto dalla Germania a livello internazionale per attenersi a quanto prescritto nello storico Accordo di Parigi del 2015. Ma un'intesa è mancata nel determinare il modo in cui il Paese dovrà ridurre le emissioni di diossido di carbonio entro il 2020.

Terzo nodo che ha fatto fallire i negoziati è quello sull'inquinamento. L'Unione che fa capo a Angela Merkel era contraria a fissare una data limite per la circolazione dei veicoli con motore a combustione, altamente contaminanti. Una posizione in contrasto con la pretesa dei Verdi, sostenitori di una maggiore regolamentazione in questo ambito e della necessità di imporre blocchi nella circolazione in città per quelle auto responsabili di emissioni inquinanti.

Quarto punto di attrito quello sull'Unione Europea. La Csu, sorella bavarese della Cdu di Merkel insisteva per cancellare i negoziati di adesione con la Turchia. I Verdi erano contrari ed erano favorevoli ad un congelamento del processo.

I partiti non hanno trovato l'accordo neanche in materia di salvataggi finanziari della Ue a favore di paesi membri in difficoltà economiche.

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