Cronache

Criminalità, imprenditori preoccupati: l'11% pronto ad armarsi

Per i commercianti lo Stato non fa abbastanza contro i criminali. E così l'11% degli imprenditori si dice pronto a dotarsi di un'arma

Criminalità, imprenditori preoccupati: l'11% pronto ad armarsi

A leggerli tutti, i dati fanno quasi impressione. A renderli noti è stata l'indagine Confcommercio-Gfk Italia sui fenomeni di criminalità. Il 30% degli imprenditori italiani, soprattutto i commercianti, si sentono meno sicuri che in passato. E se accade lo dobbiamo soprattutto all'aumento dei furti, delle rapine e delle spaccate. Tant'è che, secondo quanto emerge dai dati, l'11% degli intervistati è pronto ad armarsi per difendersi dai banditi.

In totale si parla di quasi 80mila persone, poche meno rispetto all'intera formazione del nostro esercito. Il 7% dei commercianti, scrive Libero, avrebbe già un'arma a disposizione. In totale sarebbero 56mila individui visto che, scrive Libero, "le aziende di vendita al dettaglio attive oggi in Italia sono poco più di 797mila". A conti fatti, se l'11% degli imprenditori che ancora non è armato si è detto pronto a farlo, allora si aggiungerebbero altri 81.500 italiani che a breve potrebbero inforcare una pistola. E non è un caso se il fenomeno è sviluppato soprattutto al NordEst, terra fin troppo investita da fenomeni criminali. Il 22% dei commercianti del Friuli-Venezia Giulia, il 19% di quelli del Trentino-Alto Adige e il 15% dei veneti starebbe infatti pensando di andare in armeria.

Negli ultimi anni, ha fatto notare la Confcommercio, nel nostro Paese si è registrato un fortissimo calo degli omicidi (-35,6% in otto anni) e un calo molto più contenuto dei reati contro le imprese (-0,9% dal 2010) e contro le famiglie (-2,5%), ma a sentirsi più insicuri sono, tra gli altri, il 46% degli ambulanti, il 39% dei benzinai, il 32% dei venditori di generi alimentari. La percezione però conta quasi quanto la realtà. Gli imprenditori considerano in aumento i furti, la contraffazione (per il 40% degli intervistati) e le rapine (per il 33%). Non solo. Un imprenditore su 4 (il 23%) ha avuto un'esperienza diretta o indiretta con la criminalità, percentuale in crescita rispetto al 15% del 2014, al 16% del 2015 e al 19% dell'anno scorso.

Per questo in tanti hanno deciso di cercare delle contromisure: l'81% degli imprenditori (a fronte del 75% del 2016) ne ha adottato almeno una, ovvero telecamere e sistema di allarme (48%), stipula di assicurazioni (36%), denuncia (29%) o vigilanza privata (25%). E poi ci sono quelli pronti ad armarsi. Anche perché il 73% degli intervistati vorrebbe più "certezza della pena", il 59% "una maggiore protezione sul territorio da parte delle forze dell'ordine" e ben il 91% del campione si dice "molto" o "abbastanza" favorevole ad un inasprimento delle pene. Il fatto è che gli imprenditori non si sentono tutelati. La polizia c'è, certo.

Ma non abbastanza se ben il 92% degli imprenditori giudica "inefficaci" le leggi che contrastano i fenomeni criminali.

Commenti