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Germania, rilasciati i sei siriani sospettati di voler colpire un mercatino di Natale

Rilasciati i sei rifugiati siriani arrestati martedì scorso con l’accusa di voler preparare un attentato con “armi ed esplosivo” in nome dell'Isis. Per la Procura di Francoforte "non c'erano prove sufficienti per trattenerli in carcere"

Germania, rilasciati i sei siriani sospettati di voler colpire un mercatino di Natale

Sono stati tutti rilasciati i sei rifugiati siriani arrestati martedì scorso in Germania con l’accusa di essere legati all’Isis e di voler preparare un attentato con “armi ed esplosivo”. L’obiettivo, secondo le indiscrezioni circolate sui media locali, sarebbe stato il mercatino di Natale della città tedesca di Essen. Uno scenario inquietante, a meno di un anno dall’anniversario della strage di Berlino.

Nonostante i sospetti degli inquirenti, però, “non c’erano abbastanza prove per trattenere in carcere” i sei giovani tra i 20 e i 28 anni, arrivati in Germania tra il 2014 e il 2015 come richiedenti asilo. Lo ha reso noto la Procura di Francoforte che, dopo aver esaminato computer, telefoni cellulari e tablet sequestrati nei blitz di martedì scorso a Kassel, Hannover, Essen e Lipsia, in cui sono stati impiegati 500 uomini delle forze di polizia, non ha trovato nessuna prova che inchiodasse i sei sospettati. “Non ci sono prove schiaccianti della pianificazione di un attentato o della loro appartenenza all’Isis”, ha spiegato ai giornalisti il portavoce del procuratore, citato dal network di informazione tedesco Deutsche Welle.

I sei uomini, tutti di nazionalità siriana, hanno collaborato con la polizia, rispondendo alle domande degli investigatori e respingendo tutte le accuse mosse nei loro confronti. Gli inquirenti, tuttavia, non escludono che possa esserci un collegamento tra i giovani e il gruppo terroristico. Nonostante non siano state trovate infatti prove che testimonino l’appartenenza dei presunti rifugiati siriani all’Isis, infatti, durante le indagini sono stati trovati “riferimenti alle milizie jihadiste”. “Stiamo ancora vagliando i dati”, hanno fatto sapere, in proposito, dalla Procura della città tedesca.

Secondo un quotidiano locale la retata contro i sei presunti jihadisti sarebbe scattata dopo la soffiata di un rifugiato, che aveva accusato i sei sospettati di aver combattuto nelle file dell’Isis in Siria prima di arrivare in Germania.

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