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La Lega di A conta i voti per evitare il commissario

Oggi la comissione sui diritti tv, lunedì l'assemblea elettiva. Intanto la serie B sceglie Balata

La Lega di A conta i voti per evitare il commissario

Roma - Ora che la soluzione commissario è nel cassetto di Giovanni Malagò, la palla della contesa tra il calcio e il Coni è passata nei piedi della Lega di A. Oggi è in programma la riunione della commissione sui diritti tv, tema che interessa e non poco i presidenti dei club. Sarà il primo momento in cui si capirà che aria tira dalle parti di via Rosellini. C'è un partito, ancora molto esiguo, che condivide le idee di Malagò («il commissariamento è una scelta doverosa, il calcio ha bisogno di riformarsi») e quello anti-commissariamento che vorrebbe trovare la quadra entro l'11 dicembre, con l'asse Agnelli-Lotito chiamato a portare dalla sua parte la maggioranza qualificata di 14 club su 20.

Nel weekend frenetico susseguirsi di telefonate e contatti, poi lunedì l'assemblea che il commissario Tavecchio potrebbe lasciare «aperta» almeno fino al 30 novembre, chiamata a eleggere presidente, ad, direttore generale e i 4 membri del Consiglio espressione dei club, oltre ai 2 rappresentanti in Figc. Iniziano a circolare i primi nomi per le poltrone di Lega: per il presidente si va da Raffaele Squitieri, ex presidente della Corte dei Conti, al dg della Figc Uva e al numero uno della Lega di C Gravina, anche se nel direttivo di giovedì 30 potrebbe dimettersi; Brunelli dovrebbe essere confermato dg mentre per l'ad la scelta è stata fatta (in lizza Luigi De Siervo di Infront, advisor della Lega, e Marzio Perrelli della Hsbc).

Intanto la Lega di B ha finalmente trovato il successore di Andrea Abodi, ora al Credito Sportivo: sarà l'avvocato sardo 54enne Mauro Balata, già commissario dei cadetti, che ha ricevuto 17 voti su 21, l'altro candidato, l'ex arbitro e presidente del Bari Gianluca Paparesta, ha ritirato la candidatura. «Ci sono poteri forti anche in B», così Paparesta autore di una gaffe: nel suo programma ha scritto «La nostra meta deve essere subito il rinnovo del contratto televisivo e di tutti i diritti audiovisivi», legati però a un bando pubblico. «Io uomo di Lotito? Non ho padroni - ha detto Balata -. Il pensiero di Malagò è condivisibile, la mia elezione sia un esempio per la serie A». La Nazionale è invece rimasta sullo sfondo dopo l'addio a Ventura: il primo nome della lista per il ruolo di ct (la scelta solo in primavera, commissario o non commissario in Figc) resta Ancelotti, che attende gli eventi.

E ieri Ranieri si è sfilato: «Credo che sceglieranno qualcun altro».

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