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Non c'è soltanto Gallitelli: la società civile vede azzurro

L'ex premier soddisfatto del consenso. Il generale è solo uno dei nomi in lizza oltre a manager e imprenditori

Non c'è soltanto Gallitelli: la società civile vede azzurro

Roma - Non c'è nulla di scontato, ma il vento è cambiato, possiamo davvero vincere e anche le forze produttive se ne stanno accorgendo. Inoltre i sondaggi indicano in maniera chiara che c'è un potenziale di crescita importante a fronte di un consenso ormai consolidato. È il segnale che il Paese reale guarda al centrodestra.

Silvio Berlusconi il giorno dopo il doppio intervento pubblico - prima alla manifestazione azzurra «Idee Italia», poi nella trasmissione di Fabio Fazio - saluta con soddisfazione gli ottimi segnali arrivati in questo fine settimana a tinte azzurre, compresi i buoni ascolti ottenuti su Rai Uno. L'attenzione delle associazioni di categoria è un termometro importante e quel dialogo deve essere consolidato, anche a livello locale. Per questo si lavorerà per accordi e patti nazionali e territoriali che rendano ancora più vincolante il riavvicinamento.

L'apertura alla società civile resta un imperativo ineludibile in vista di un voto per il quale dentro Forza Italia circola con sempre maggiore forza la data del 18 marzo. E il nome del generale Leonardo Gallitelli (nella foto sotto) in questo senso viene letto dentro il partito come un chiaro segnale (nel novero dei possibili candidati si iniziano a fare i nomi di manager e imprenditori come Aurelio Regina e Michelangelo Suigo). Verso Gallitelli, Berlusconi nutre una grande stima, lo descrive come «una risorsa, una persona perbene e un servitore dello Stato», anche se tra i due il rapporto è istituzionale più che personale. A un ruolo da candidato premier per il generale dentro Forza Italia credono in pochi, ma sicuramente potrebbe avere un incarico da ministro della Difesa o dell'Interno, spiegano.

«Questa non l'avevo mai sentita a una riunione», è la replica di Matteo Salvini, freddo anche sull'ipotesi di ministri tecnici e di candidature nei collegi uninominali degli azzurri rientrati nel partito dopo aver militato in Ncd o Area Popolare. Renato Brunetta, invece, spiega che «il nome di Gallitelli è stato fatto come esempio di un civil servant di straordinaria capacità, integrità, un esempio dello standard di qualità che noi pensiamo di coinvolgere nel prossimo governo». Maurizio Gasparri, invece, a Un giorno da pecora racconta di aver sentito il generale che non è rimasto stupito dall'endorsement berlusconiano. «Non è stupito, lo sapeva. Sono mesi che il suo nome è uscito sui giornali, come candidato sindaco o governatore del Lazio». Gallitelli sarebbe disponibile a ricoprire il ruolo di candidato? «No, lui lo considera un attestato di stima, sa benissimo come sono difficili le cose della politica». Gallitelli ha un curriculum importante. È stato Capo di Stato Maggiore del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri; Comandante generale dal 2009, nel 2015 responsabile dell'ufficio antidoping italiano.

L'azione «esterna» di Berlusconi non intende comunque penalizzare o incrinare il rapporto con le truppe parlamentari. Per questo tra mercoledì e giovedì dovrebbe incontrare a Roma prima il gruppo parlamentare di Montecitorio, poi quello di Palazzo Madama.

Un modo per tranquillizzare gli azzurri e sollevarne il morale in vista di una campagna elettorale quantomai decisiva.

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