Economia

Finisce anche il volo di Air Darwin Pesano i debiti non pagati da Alitalia

Il vettore svizzero era stato comprato dagli arabi, poi rivenduto

Finisce anche il volo di Air Darwin  Pesano i debiti non pagati da Alitalia

Con poca fantasia la si potrebbe chiamare la maledizione di Etihad. Ieri si è avuta notizia dell'ultima vittima del modello di espansione della compagnia araba: dopo Air Berlin e Alitalia, è finita anche l'avventura della svizzera Air Darwin, con sede a Lugano, piccola compagnia regionale che al momento dell'ingresso nel capitale di Abu Dhabi aveva anche mutato il nome commerciale in Etihad Regional. Faceva parte di quel gruppo di società nelle quali l'allora numero uno del vettore arabo, James Hogan, aveva voluto investire contando di costruire una propria rete di collegamenti che valorizzassero l'hub di Abu Dhabi. Compagnie non in perfetto stato di salute, ma considerate risanabili grazie al denaro e all'esperienza dei nuovi soci.

Come è andata lo si sa: Air Berlin è stata acquistata da Lufthansa, che ha così tolto dall'imbarazzo il governo tedesco, mentre Alitalia è nel pieno di una gestione commissariale che deve deciderne il futuro. Darwin, nata nel 2003, è stata per qualche anno presieduta da un banchiere, Sergio Ermotti, oggi a capo di Ubs ma in passato vice amministratore delegato di Unicredit con Alessandro Profumo. Una quota appartenne anche a un'altra compagnia poi malamente fallita, la low-cost veneta Myair. L'ingresso di Etihad con il 33% risale al 2013. Poi, nel luglio scorso, tramontata l'era Hogan, è stata acquistata dalla holding che detiene Adria Airways la più grande compagnia aerea slovena. Darwin 10 aerei turboelica per destinazioni di breve raggio ha svolto anche attività per conto di Alitalia. E proprio qui s'innesta una delle cause del tracollo: tra i debitori insolventi ci sarebbero Air Berlin e Alitalia, che stando a indiscrezioni, dovrebbe 40 milioni.

Alitalia, stando ai documenti ufficiali, al 28 febbraio 2017 aveva un indebitamento netto complessivo di 847 milioni, con un patrimonio negativo di 111. Una delle caratteristiche dell'amministrazione straordinaria è proprio il riparo dai creditori. La loro identità tuttavia è difficile da individuare. Per esempio, nel bilancio semestrale della Sea, aeroporti di Milano, il credito verso Alitalia è iscritto per 31 milioni; Alitalia ha una quota di mercato del 60% circa a Linate e inferiore al 2% a Malpensa. Adr, Aeroporti di Roma, non specifica i singoli creditori ma iscrive a bilancio crediti commerciali complessivi per 319 milioni.

Poichè a Fiumicino Alitalia ha una quota del 30% circa, non è irragionevole ritenere che il suo debito verso lo scalo sia di un centinaio di milioni.

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