Cultura e Spettacoli

Londra, censurati i nudi di Schiele: "Sono troppo audaci per la metropolitana"

La società di trasporti della capitale britannica censura i quadri dipinti cent'anni fa dal grande espressionista austriaco: sono "troppo audaci" per il pubblico

Londra, censurati i nudi di Schiele: "Sono troppo audaci per la metropolitana"

Sono passati cento anni dalla mostra di Egon Schiele, ma le sue interpretazioni avanguardiste della pittura sono ancora considerate troppo moderne per il politically correct d'Occidente: alcune riproduzioni dei suoi quadri di nudo sono infatti stati censurate dalla metropolitana di Londra.

Immagini giudicate "troppo audaci" per il pubblico della tube perché raffiguranti anche gli organi genitali di uomini e donne riprodotti esplicitamente. La censura ha scatenato la reazione furibonda dell'ufficio del Turismo di Vienna, che sta organizzando una serie di mostre ed esposizioni per l'anno prossimo, quando cadrà il centenario della morte del pittore espressionista.

Il direttore dell'ufficio viennese, Norbert Kettner ha spiegato all'agenzia Afp che alcuni quadri erano stati selezionati nei cartelloni pubblicitari "proprio per sollevare una descrizione sul tema della nudità". L'obiettivo evidentemente è andato a segno, tanto che secondo il New York Times la società di trasporti pubblici della capitale britannica, Transport for London, ha proposto agli austriaci di pixelare le parti "offensive".

Un'offerta immediatamente respinta al mittente: a Vienna hanno pensato bene di censurare sì i genitali dipinti da Schiele ma con un banner tanto provocatorio quanto diretto: "Ci dispiace, queste immagini hanno cent'anni ma comunque sono troppo azzardate anche oggi". Oltre che a Londra, versioni censurate delle opere di Schiele sono state esposte anche a Colonia e ad Amburgo, in Germania.

Inutile dire che il caso ha scatenato una vera e propria bufera in rete, dove da giorni impazza l'hashtag che ha riportato in auge il motto della secessione viennese: "Ad ogni tempo la sua arte, ad ogni arte la sua libertà".

Una massima che i fatti di Londra rendono ancora più attuale.

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