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Manovra "stile Achille Lauro" Ecco la pioggia di assunzioni

La legge di Bilancio ha un antico retrogusto elettorale Dai bidelli di Palermo ai ricercatori precari del Cnr

Manovra "stile Achille Lauro" Ecco la pioggia di assunzioni

«Mentre gli «uomini politici regalano solo promesse, gli elettori con me sono certi di recuperare almeno un pacco di maccheroni». Achille Lauro, l'armatore partenopeo simbolo di un modo tutto clientelare di fare politica, è vivo e vegeto e «lotta» insieme ai parlamentari di questa fine legislatura che hanno infarcito la manovra 2018 di micromisure il cui minimo comune denominatore è incrementare i ranghi della pubblica amministrazione o, quanto meno, suscitare un sentimento di gratitudine che possa trasformarsi in un voto alle prossime elezioni.

Tra le norme inserite nel testo, che ieri ha ottenuto la fiducia del Senato, figura, ad esempio, la stabilizzazione dei ricercatori precari che lavorano al Cnr. i ministri Fedeli e Madia hanno annunciato trionfalmente che l'originario contingente di assunzioni (circa 1.600) è stato portato fino a 2.170 unità delle quali le prime 420 sono previste nel 2018. L'impegno finanziario è di 50 milioni a regime dal 2019. É una norma a costo zero, ma la proroga per tutto il 2018 delle graduatorie dei concorsi pubblici consente a oltre 150mila persone tra vincitori e idonei di sperare nell'estrazione del biglietto vincente (cioè nella chiamata) nei prossimi dodici mesi.

Ma è «stabilizzazione», comunque, la parola magica. Una «battaglia vinta», ha affermato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, per la stabilizzazione dei circa 500 precari del Crea, ente vigilato dal suo dicastero. Identica salvaguardia è toccata a circa 170 ricercatori dell'Inapp, mentre con circa 8,5 milioni si salveranno 500 lavoratori socialmente utili di Palermo che svolgono da vent'anni in massima parte la funzione di bidelli nelle scuole. L'Agenas, agenzia per i servizi sanitari regionali, invece tra 2018 e 2019 potrà bandire concorsi e assumere circa 100 persone istituto che si occupa di valutare le politiche del lavoro.

Ovviamente bisogna saper discernere. Le circa 8mila assunzioni per le forze dell'ordine erano necessarie, così come non sono sprecati i 2 milioni destinati ad aumentare il personale delle Capitanerie di porto che si trovano a fronteggiare l'emergenza immigrazione. Detto questo, però, manca un disegno organico perché la legge di Bilancio, soprattutto sotto elezioni, è il luogo dove poter dare sfogo alle richieste del proprio collegio. Lo sa bene il renziano Marcucci che ha trovato 2milioni per il triennio 2018-2020 per le manifestazioni carnevalesche. Casualmente la sorella Marialina è presidente della Fondazione del Carnevale di Viareggio. Poi ci sono 4 milioni per salvare le piccole librerie e altrettanti fondi per gli olivicoltori pugliesi colpiti dal batterio Xylella. Senza dimenticare i 4 milioni per gli italiani all'estero i quali, anche in questo caso casualmente, sono elettori.

Ora si potrebbe continuare quest'elenco quasi all'infinito e per ogni capitolo si troverebbe una giustificazione. Non merita 700mila euro l'Accademia Vivarium Novum che coltiva il latino come lingua viva? Non servono 50 milioni per statalizzare gli istituti musicali parificati finanziariamente a rischio? È sufficiente concentrarsi sullo «scheletro» della manovra stessa: Dopo i 15,5 miliardi che servono a evitare le clausole di salvaguardia su Iva e accise, ben 2 miliardi sono destinati ai contratti pubblici e poco più di 300 milioni alla decontribuzione per i giovani neoassunti. Insomma, la politica si è data queste priorità.

Ecco perché Achille Lauro è ancora con noi.

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