Cronaca locale

Tre ragazzi spazzati via: «È una strada maledetta»

Lo schianto col camion su un tratto a rischio La madre di Matteo: «Non so più cosa fare»

Paola Fucilieri

nostro inviato a Rovello Porro (Co)

Un prato immenso intorno a una villetta-fattoria, un cagnone peloso che corre e il cielo grigio a piombo su una sfilza di vetture parcheggiate ai bordi della strada. No, non è la solita giornata d'inverno gelida in questa zona di confine tra il Comasco, la Brianza e il Varesotto. Quella di Rovello Porro (Como), in via Monviso 5, che costeggia la ferrovia, è l'abitazione di Matteo Carnelli, studente 15enne spensierato all'istituto alberghiero «Prealpi» di Saronno (Varese), calciatore in una squadra di terza categoria, l'U.S. Rovellese, un fratello più grande che ha 21 anni e una sorella 13enne, tutti figli di Paola e Massimo, proprietari di una ditta di spurghi. Una famiglia che non sarà mai più la stessa. Matteo è morto infatti venerdì notte mentre si recava in macchina a una festa a Solaro (Monza e Brianza) in un terribile incidente stradale con un camion avvenuto lungo la statale Bustese, nel tratto Monza-Saronno. Uno di quegli schianti che non perdonano e lasciano senza fiato anche chi non conosceva le vittime. Insieme a lui hanno perso la vita infatti il suo amico del cuore, l'inseparabile Alessandro Masini, 16 anni, residente a Saronno (Varese), che con Matteo frequentava la stessa scuola e giocava nella stessa squadra di calcio. Morto sul colpo insieme a loro quindi Davide Greco, altro rovellese esattamente come il quarto ragazzo, il 22enne Luca Carro, conducente della Fiat Punto su cui viaggiavano e unico sopravvissuto, ora ricoverato all'ospedale Niguarda. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Saronno, intervenuti insieme ai vigili del fuoco di Varese, l'altra sera Carro ha voluto fare una inversione di marcia (manovra vietata sul rettilineo) pensando di essere ancora lontano da via Como, una strada laterale lungo la Statale che porta a un capannone affittato da una società, «The Loft», per eventi e, appunto, feste. La meta dei ragazzi in realtà era proprio lì, sulla loro destra, poco più avanti. Nell'attraversare la carreggiata per tornare indietro, però, un camion cassonato che marciava probabilmente ad alta velocità ha spazzato via la Punto, riducendola a un groviglio di lamiere. Nello schianto Carnelli, Masini e Greco sono morti sul colpo, Carro è rimasto ferito ma cosciente, mentre l'autista del mezzo pesante, un 24enne di Uboldo, è finito sotto choc in ospedale, a Saronno.

Massimo Masini è sbigottito e non piange solo perché, si capisce, deve tenere su la moglie. Lei, Paola, all'ingresso della loro casa, un open space molto accogliente, riceve e abbraccia i parenti, gli amici e i compagni di scuola di suo figlio, ma anche gli insegnanti del ragazzo, i vicini di casa e una miriade di conoscenti.

«Ora mi dicono che dopo l'autopsia dovrò fare il riconoscimento all'obitorio di Busto Arsizio, ma non so se andrò... - dice -. Da una parte vorrei ricordare com'era il mio Matteo, ma se poi rimpiangessi di non averlo salutato per l'ultima volta?».

«Quella strada è maledetta - raccontano alcuni giovani, amici dei deceduti -. Ci sono stati molti incidenti mortali nel corso degli anni».

E ricordano, inoltre, come due anni fa altri tre studenti del «Prealpi», originari di Cesate e Caronno, fossero morti annegando in auto in un canale.

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