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8 bit: Wolfenstein 2 - The new colossus

Come nel primo, questo secondo Wolfenstein obbliga ad un serrato corri-spara-nasconditi, da ripetere all’infinito incalzando da vicino tutti i nemici che si possano trovare sul cammino

8 bit: Wolfenstein 2 - The new colossus

Questo secondo appuntamento con Wolfenstein era ampiamente atteso dalla comunità videoludica. Il successo del primo episodio e gli avvenimenti conclusivi dello stesso, rendevano inevitabile una continuazione.

Gli scenari distopici di un’America nazista, e di un’ideologia dilagante a livello mondiale, erano state la base dell’approccio entusiastico dei giocatori. In questo secondo episodio, già dal prologo ci si accorge che la vena di lucida follia che aveva contraddistinto Wolfenstein è qui amplificata, mescolata con momenti di umorismo nero al limite del disturbo psicologico.

Si tratta comunque di un’esperienza single player totalizzante. L’azione è sempre a livelli adrenalinici esasperati: non un attimo di pausa, impossibile rifiatare o ragionare con calma. L’istinto del killer ben nascosto in noi esce prepotentemente allo scoperto, per riuscire a sopravvivere ad avversari assatanati che compaiono all’improvviso in ogni momento.

L’impianto del gioco è rimasto quasi uguale: gli sviluppatori di Bethesda e MachineGames hanno puntato sulla maggior definizione caratteriale e psicologica dei protagonisti, aumentando nel contempo il ritmo dell’azione. Violenza, ironia, citazioni e insospettabili crisi introspettive rendono gli incontri con il nemico un’esperienza mutevole, che nel dubbio è sempre meglio risolvere con quantità massicce di piombo.

Il filo narrativo tende a complicarsi nel corso del gioco, offrendo alternative che però, alla lunga, portano sempre con facilità ad una ovvia conclusione di scontro con i capi dei “cattivi”. Il campionario di armi a disposizione è stato ampliato, mentre il sistema di potenziamento delle abilità si mantiene complesso e ricco di possibili varianti. Lo spazio entro il quale interagire è di fatto infinito, anche se la tattica migliore porta sempre a seguire piste preferenziali che di fatto premiano l’intraprendenza.

Come nel primo, questo secondo Wolfenstein obbliga ad un serrato corri-spara-nasconditi, da ripetere all’infinito incalzando da vicino tutti i nemici che si possano trovare sul cammino. La campagna completa, giocata ad un livello di difficoltà medio, può essere completata in una quindicina di ore. Forse qualcosa di più volendo completare le numerose attività collaterali non strettamente necessarie ad arrivare alla fine. Completamente assente il livello multiplayer per scelta aziendale, ma non se ne sente proprio il bisogno. Ottimo il nuovo motore grafico, colonna sonora curata e perfettamente inserita nell’azione. Comandi intuitivi e nessun problema di fluidità.

L’ucronia alla base di Wolfenstein è un elemento affascinante, che incuriosisce e che rimarrà cardine di un gioco che avrà ulteriori sviluppi.

Ideale per gli amanti dell’esperienza FPS in singolo, in attesa di un terzo capitolo più che probabile.

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