Economia

Ora traslochiamo da Trump

Trump ha varato la riforma fiscale: taglio alle tasse per le imprese con l'abbattimento delle aliquote dal 35 al 20%

Ora traslochiamo da Trump

Trump ha varato la riforma fiscale: taglio alle tasse per le imprese con l'abbattimento delle aliquote dal 35 al 20%. E riduzione delle imposte anche per le persone fisiche (quattro scaglioni: 12, 25, 35, 39 per cento). Allo scopo di favorire la crescita economica degli Usa. Il beneficio sarà evidente. Per l'intera collettività. Andiamo tutti negli Usa, allora. Perché qui non riusciamo proprio a imparare semplici lezioni di libertà.

Finché non si interverrà con decisione per abbattere il muro di una tassazione insostenibile, è illusorio ritenere che il sistema Italia possa ripartire. Il punto di svolta non può che venire dall'introduzione di una ragionevole flat tax. A chi obietta che lo Stato non potrebbe reggere tale riforma, dico che è vero. Se, nel frattempo, la macchina pubblica continuasse a mantenere la pratica viziosa dei conti fuori controllo. Occorre un rinascimento amministrativo. Non più il recupero con le tasse del troppo che lo Stato spende, ma il contrario: tanto si incassa e tanto si può spendere. Così dovrebbe procedere il saggio ad dell'azienda Italia. Nell'avvio della flat tax. Ovvero: aliquota unica. A quel punto l'evasore non avrebbe più alibi cui aggrapparsi. Chi sbaglia viene costretto a pagare; non per via penale (come cittadino non mi interessa, e l'iter lo paghiamo noi), ma civile: anche dieci volte quel che il furbo ha evaso. Una riforma fiscale con queste caratteristiche non può escludere interventi sul personale della Pa. Per un periodo vi saranno scompensi ma se i sindacati non si metteranno di traverso, è facile prevedere per i lavoratori «vogliosi» una nuova collocazione nel privato. Meno tasse a carico delle imprese vuol dire una ricerca di collaboratori a cui destinare salari interessanti. Come accadeva una volta.

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