Sport

Mercedes, 20 anni di Suv Per il compleanno tour con bufera di neve

Cesare Gasparri Zezza

Bassano del Grappa (Vicenza) Era il 1997, quando nel piccolo Principato di Monaco iniziavano i festeggiamenti per il 700° anniversario di regno della famiglia Grimaldi. In Germania, nello stesso anno, alla Mercedes iniziavano i festeggiamenti per il debutto della ML. In questi 20 anni, la ML, da semplice Suv di fascia alta si è trasformato in un'icona. Ha cambiato nome, da qualche tempo si chiama GLE, e ha tagliato nuovi traguardi in comfort e sicurezza. Per festeggiare il 20esimo compleanno di questo Suv, in una giornata da lupi, con una nevicata in quota, siamo saliti fino al rifugio alla cima del Grappa. Si parte da Bassano di buon mattino, a bordo di una GLE 250d executive 4matic.

In questo elegante fuoristrada dagli interni comodi, c'è tanto spazio per i passeggeri e i loro bagagli. Il veicolo perfetto per affrontare in relax anche distanze importanti. Alla guida, la seduta è regolabile elettricamente, la strumentazione è chiara e c'è un ampio display per l'infointrattenimento. Tanti i sistemi attivi di assistenza.

Pochi incroci e le case di Bassano scompaiono dallo specchietto retrovisore. La marcia è silenziosa e il cambio automatico 9G tronic lavora dolce, senza strappi. Buona la spinta del motore 4 cilindri da 2.143 cc.

All'improvviso, subito dopo un tornante, compare la nebbia e comincia a nevicare. Pochi metri ed ecco anche il ghiaccio sulla strada. Tra i 6 programmi di marcia, impostiamo quello «neve»: garantisce una maggior aderenza. Qualche leggerissimo slittamento su tratti in salita particolarmente ghiacciati, ma niente di preoccupante. Siamo quasi a 1.800 metri, alle spalle del rifugio parcheggiamo in quello che dovrebbe essere un piazzale. C'è tantissima neve. Poco sotto di noi, un sacrario. Tra tante incisioni su lastre di marmo, una ci colpisce: «In questo sacrario riposano i resti di 12.615 caduti italiani e di 10.250 caduti austro-ungarici». Ieri nemici, oggi, riposano uno accanto all'altro. Risaliamo a piedi verso il rifugio avvolti in quella che è diventata una tormenta. Il tempo di una frugale colazione e ripartiamo.

Il termometro segna -5 gradi, mentre scaldiamo il sedile il sistema di sbrinamento rapido lavora per staccare il foglio di ghiaccio sul parabrezza. La strada, sotto la coltre di neve bianca è totalmente ghiacciata. Inserendo il DSR, la vettura mantiene una velocità costante senza dover intervenire sul freno o sull'acceleratore. Scesi di quota, quando la neve cede il passo alla pioggia agiamo sul selettore di marcia passando da scivoloso a comfort.

Si torna a casa.

Commenti