Cronaca locale

Morì in aeroporto: «Il giudice riapra il caso Fu ucciso dagli agenti»

Per la difesa, l'albanese non fu stroncato da un'overdose di cocaina ma dalle percosse

Luca Fazzo

L'uomo corre, si spoglia, si agita, sbeffeggia gli agenti, salta come un grillo, sfugge alla loro presa. É chiaramente fuori di sè, ma in nessun momento dei filmati sembra aggressivo. Se tutto accadesse in una strada, all'aperto, i poliziotti potrebbero andarsene e lasciarlo lì a fare il matto. Ma tutto avviene a Malpensa, nel salone degli arrivi, tra il viavai dei passeggeri. Così gli agenti intervengono. Lo inseguono, uno prende la rincorsa, lo colpisce con un calcio alla schiena. L'uomo crolla a terra, sotto il mucchi dei poliziotti. E muore.

Era il 31 gennaio scorso: lui si chiamava Aldo Laci, albanese, 43 anni, commerciante di fotocopiatrici. Quella mattina aveva pensato bene di andare in aeroporto a prendere la moglie in arrivo da Tirana: ma di andarci strafatto di cocaina. Ora la sua morte è al centro di un caso giudiziario delicato e complesso. La Procura di Busto Arsizio ha indagato per omicidio colposo i cinque agenti della Polaria che parteciparono al fermo di Loci, ma al termine delle indagini ha chiesto l'archiviazione del fascicolo. I familiari dell'albanese, assistiti dall'avvocato Enzo Lepre, si sono opposti all'archiviazione. In mano hanno il video in cui si vede con nettezza Loci crollare al suolo dopo il calcio da kung fu dell'agente, e soprattutto la perizia di un luminare della medicina legale come Franco Marozzi. Loci era «fatto» e aveva un cuore fuori forma, dice la perizia, ma il modo in cui venne fermato ebbe un ruolo decisivo nell'ucciderlo.

«La causa della morte di Laci Aldo - scrive Marozzi - è da attribuirsi ad una acuta insufficienza circolatoria indotta dal meccanismo con cui fu portato a compimento il suo arresto (atterramento con mantenimento obbligato della posizione prona) in un soggetto in stato di agitazione psicomotoria da intossicazione acuta da cocaina». La presenza di cocaina nel sangue dell'albanese è certa, anche se le analisi sono discordanti sulla percentuale effettiva. Il tema è: era abbastanza da ucciderlo? Anche qua le risposte di accusa e difesa divergono. Ma un dato è certo: prima di venire bloccato, Loci era vivo, e poco dopo non lo era più. Analizzando i filmati, Marozzi dice che venne prima oclpito, poi tenuto faccia a terra per due minuti, sotto il peso dei poliziotti che cercanao di immobilizzarlo. A sostegno dell'ipotesi che Loci sia stato picchiato, l'avvocato Lepre ha scovato il referto di un ospedale dove uno degli agenti, la sera stessa, si fece visitare l amano destra, vistosamente contusa. Solo quando il commerciante iniziò a diventare cianotico venne girato all'insù e si chiamò un'ambulanza. Ma ormai era troppo tardi: i tentativi di rianimazione si protrassero per quasi un'ora.

La parte civile ora accusa la Procura di Busto di avere indagato a senso unico, scegliendo dall'inizio la pista dell'overdose, e affidando le indagini ai colleghi degli indagati.

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