Prima della Scala

Dominano rosso e blu Si gioca alla "Révolution"

Passerella di vip e occhi puntati sugli abiti Nei colori il richiamo alla Francia giacobina

Dominano rosso e blu Si gioca alla "Révolution"

Chi vuol parlare a ogni costo di una Prima «dimessa» faccia pure. Comprensibile che l'assenza delle più alte cariche istituzionali a un simile evento crei perplessità. E non basta certo una Elena Boschi, seppur fasciata in un superbo «Armani Privé» blu ricamato con pietre translucido colore su colore, a stravolgere la situazione. Poi per fortuna c'è chi in una frase sintetizza lo spirito (alto) della serata. «La moda c'è - sorride spontanea Lavinia Biagiotti, tutta in rosso, abito, cappotto e stivali in vernice - L'Andrea Chénier? Una bellissima emozione che arriva diritta al cuore».

Il rosso, il blu, il rosa cipria, il beige,. E poi anche il nero, certamente. Forse ieri sera il tradizionale appuntamento scaligero di Sant'Ambrogio non sarà stato un fitto un parterre di nomi altisonanti o di vip internazionali, ma le signore hanno mostrato di voler osare con il colore. In particolare con il rosso passione e il blu fascino, colori della bandiera della Francia, dove si svolge l'opera.

Rosso quindi forse per l'unica vera «diva», la sempre imbarazzata (e per questo ancora più charmant) Margherita Buy, in Armani Privé dritto e lungo, annodato sulle spalle, alla sua prima «Prima». «È tutto tanto - confessa molto timidamente davanti ai microfoni, ma senza mai sottrarsi alle domande - ma l'atmosfera è divertente». Rosso passione anche per Giovanna Salza Passera, in una creazione del mitico Roberto Capucci e per Natasha Stefanenko, un fisico sottile, da mannequin, fasciata in una creazione di Antonio Riva. Vuol far parlare di sé e ci riesce Silvia Colombini, soprano che canta «in dieci lingue differenti» e sfoggia un abito ampio e sognante, da principessa, con la scollatura a cuore, creato appositamente per lei da Pierre Prandini, che le lascia le spalle scoperte per mostrare il tatuaggio «Rinasci alla dignità». Ed è rosso anche l'abito da altera creola di Daniela De Souza, padrona di casa, moglie del sovrintendente Alexander Pereira, e lo chicchissimo John Galliano della giornalista Donatella Boralevi.

Unica nel suo genere la creazione di Antonio Riva per la chirurga Dvora Ancona, che indossa un costume da madame Pompadour.

In blu Valentino Claudia Buccellati, Emma Marcegaglia, con un abito di Dior dalla scollatura decisamente ardita, Laura Morino Teso con una creazione di Lella Curiel e Marinella Di Capua in «blu Balestra.

Raffinatissimo rosa cipria quindi per Chiara Bazoli, compagna del sindaco Beppe Sala, veramente unica nel suo abito rosa cipria lungo con paillettes griffato N°21 («non chiamatemi first sciura») e anche per Gigliola Curiel.

Abito nude look «Armani Privé» per l'attrice «gioia per gli occhi» Matilde Gioli e per Michela Di Biase, moglie del ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini. Nero anche il prefetto Luciana Lamorgese, con un sontuoso smoking sempre griffato Armani e per Serena Massimi, in nero lungo Azzedine Alaia.

Beige Biagiotti infine per Carla Fracci e per Ippolita Martone (moglie del regista): abito da sogno il suo in chiffon griffato Alberta Ferretti.

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